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MLS

Gonzalo Higuain lascia il calcio: sarà un gran ricordo

Gonzalo Higuain lascia il calcio: sarà un gran ricordoDAZN

"Il giorno di dire addio al calcio è arrivato". Gonzalo Higuain , in una conferenza stampa a sorpresa, ha annunciato la decisione di appendere le scarpe al chiodo a fine stagione in MLS , poco prima di compiere 35 anni.

La decisione era nell'aria da qualche mese, ma dopo le smentite della Primavera, è diventata ufficiale. Quelle con Inter Miami in regular season e chissà, ai playoff, saranno le ultime volte in campo per il Pipita.

Il lungo saluto

Di fatto, quello di Gonzalo Higuain è stato un lungo saluto al calcio. Nel momento in cui si è abbandonato alla nuova vita di Miami, abbracciando l'esperienza della MLS, ha spento dentro di sé il fuoco che animava la sua voglia di lottare e segnare, di vincere e continuare a farlo.

A 34 anni, 35 a dicembre, appende le scarpette al chiodo e la sensazione è che non vedesse l'ora di mettersi alle spalle una parte della sua vita contro la quale ha combattuto a denti stretti. A volte amandola alla follia, altre volte maledicendola perdutamente. 

higuain-20210528-getty-ftr(Getty Images)

Higuain, l'attaccante

Nell'uomo di Miami c'è stato poco dell'attaccante formidabile cresciuto al River Plate,  qualche sprazzo nelle ultime settimane di MLS forse proprio quando in cuor suo aveva deciso di smettere, lasciandosi andare. Quindici anni fa, a soli 20 anni, Gonzalo prendeva un aereo da Buenos Aires in direzione Madrid, dando vita a una carriera fatta di tappe incredibili, affetto sincero, calore umano e di contrappasso concreto disprezzo.

Non ha mai fatto altro, se non segnare: con il Real ha messo insieme 121 gol e 56 assist in 264 presenze, eppure gli hanno preferito Karim Benzema ; con il Napoli , tappa di cuore, addirittura 91 reti e 26 assist in 146 partite. Il record di gol in una stagione di Serie A TIM, 34. Una macchina perfetta , a un passo dallo scudetto. 

In pochi hanno occupato il cuore dei napoletani come Higuain, in pochissimi sono stati cancellati con altrettanta furia, reazione di un amore improvvisamente non corrisposto. La Juventus , per certi versi, è stato il tradimento perfetto: Gonzalo sapeva di essere in fuga per la vittoria, e ancora una volta - stavolta alla Champions League - è andato soltanto a un passo. Così come gli era capitato pochi anni prima, sotto il cielo di Rio De Janeiro : era l'attaccante dell'Argentina, in finale dei Mondiali, la palla sul destro e l'errore forse mai perdonato. Chi lo ricorda? Soprattutto Gonzalo

Una cicatrice dopo l'altra, una scoria dopo l'altra. Poi lo strappo con la Juve nel momento di Cristiano Ronaldo : una crisi di fiducia. Milan di passaggio e la fuga da Sarri, al Chelsea, qualche mese dopo. Ma si era già rotto qualcosa. Si era rotta soprattutto la barriera tra il dire, il fare, il tollerare. In Italia è rimasto ancora un anno, prima di volare negli States. Due stagioni e già ai saluti: non ne ha più da dare, semmai ha solo da prendere. Un po' di serenità.

Higuain alla JuventusGetty

Gonzalo, l'uomo

Sì, perché Gonzalo ha sempre faticato a trovarne. A trovarsi. Scappava dalla dimensione, semplice e banale, di calciatore così come dribblava gli avversari. E ha patito confronti e insinuazioni per tutta la sua carriera. La fuga da Madrid fu emblematica: scelse un luogo caldo da cui ripartire, uno in cui sapeva di non poter essere messo in discussione. Napoli gli ha dato tutto ma ha anche strozzato il più grande desiderio che Higuain avesse mai espresso: una sostanziale normalità. Respirare. Avere altro oltre al pallone, essere qualcosa di diverso oltre al calciatore. 

Difficile parlare di pressione: ha giocato in piazze in cui ogni movimento veniva studiato al minimo dettaglio. Più facile raccontare il dolore delle critiche, quel riazzerare e ripartire che Higuain faticava a far proprio: ogni gol era ravvivare un fuoco, ma nessuno sembrava vedere tutto l'impegno, la fatica, lo sforzo mentale che metteva in tutti i singoli gesti. 

Gonzalo Higuain esulta con Inter Miami in MLSGetty

Quando ha lasciato la Juventus per la Major League Soccer , nella prima intervista Higuain ha parlato di come negli USA tutto inizi e tutto finisca nell'arco dei novanta minuti. Prima e dopo puoi essere chi vuoi: figlio, padre, marito, ricco, povero, bello, brutto. Puoi avere la barba viola e i capelli verdi: nulla conta e non di certo finirà sulla prima pagina del giornale che leggi ogni giorno. 

Un concetto espresso più volte durante la propria esperienza con Inter Miami , dove non sono mancate le critiche e le lodi, ma che lo ha visto riaffiorare proprio negli ultimi canti in campo. Un obiettivo da raggiungere come i playoff MLS per la prima volta nella storia della franchigia e poi, chissà, chiudere in clamorosa e inaspettata bellezza, ma con un personale traguardo già conquistato: aver dimostrato che sì, nel campionato nordamericano poteva fare la differenza.

Ora è pronto a smettere , in realtà si è semplicemente imposto quella libertà d'essere . Di prendere un bel respiro e di fare della sua vita una decisione dopo l'altra. Buon vento: qui il talento c'entra poco, servirà tanta costanza.