Alzi la mano chi, alla notizia del matrimonio del secolo tra Lewis Hamilton e la Ferrari, non ha pensato anche solo per un attimo che la scelta del campione inglese di chiudere la carriera a Maranello nascondesse una sorta di sfiducia nelle capacità della Mercedes di risalire la china e tornare al vertice dopo due stagioni da incubo.
Un sospetto che il sette volte iridato ha voluto fugare alla vigilia del weekend di Melbourne, spiegando di avere la certezza che il suo attuale team tornerà a vincere gare e campionati e motivando la scelta del Cavallino con più profonde ragioni di tipo personale. “Sono molto emozionato – ha spiegato Sir Lewis al sito ufficiale della Formula 1 – riguardo a questa stagione. Sono certo che la squadra vincerà altri titoli in futuro e io sarò molto orgoglioso di averne fatto parte. Sono stato partecipe di molte delle cose che sono state fatte nello sviluppo del team, ad esempio in termini di diversità o di procedure da eseguire. Onestamente, non ho deciso di lasciare perché non credevo nella possibilità di vincere l’ottavo titolo con loro, perché invece credo fermamente che torneranno al vertice. La Mercedes ha un gruppo di persone fantastiche e una storia incredibile. Tutti, dal consiglio d’amministrazione in giù, sono molto impegnati nelle corse e nel migliorare i tanti settori della scuderia indipendentemente dal fatto che ci sia o meno una macchina da titolo”.
La scelta Ferrari, è stata dunque sostenuta più dalla necessità di abbracciare una nuova sfida che non dalla sfiducia nei confronti della Mercedes: “Era una questione legata ad avere un nuovo capitolo della mia vita, visto che sentivo di aver fatto davvero tutto quello che potevo fare con questo team. Adesso sono nella fase finale della mia carriera, ma mi piacciono le sfide e credo che questa sia la sfida definitiva. Andrò in una squadra incredibilmente iconica e con una storia pazzesca, ma che nell’ultimo decennio non ha ottenuto i successi che avrebbe sperato di ottenere. Il mio obiettivo è batterli quest’anno con la Mercedes e poi, ovviamente, di fare il contrario dall’anno prossimo”.
(fonte Gazzetta.it)