Error code: %{errorCode}

Altro

Hamilton: "Ritiro? Ci sto pensando. Mi piacerebbe prendermi una pausa..."

Federico Mariani
Hamilton: "Ritiro? Ci sto pensando. Mi piacerebbe prendermi una pausa..."N/A

Il ritorno alla vittoria tra Gran Bretagna e Belgio, l’addio alla Mercedes, il passaggio in Ferrari nel 2025: Lewis Hamilton ha avuto più di un pensiero negli ultimi mesi. Dubbi, riflessioni e persino il bisogno di prendersi una piccola pausa dalla F1. Un mondo che lo assorbe completamente dal 2007, l’anno d'esordio per il sette volte iridato, recordman in materia di pole position e vittorie. Hamilton ne ha parlato durante un'intervista al mensile statunitense Esquire, toccando anche il tema del ritiro. 

Nel 2025 Lewis compirà 40 anni. Un'età notevole per qualsiasi atleta. Così sorge spontanea la domanda riguardante la durata della carriera: Hamilton sta già pensando alla pensione? Il britannico non si nasconde: "Certo, è un pensiero. Ci sono giorni in cui mi dico: 'Adesso è troppo, non so quanto ancora potrò resistere'. A volte mi piacerebbe prendermi una pausa e vivere la stagione in maniera un po’ diversa". Lewis, però, puntualizza: "Comunque sono ancora estremamente innamorato della F1, voglio continuare a gareggiare. Conosco persone che hanno deciso di smettere tempo fa. Dato che si sono pentiti di questa scelta, mi hanno suggerito di proseguire la mia carriera. Il mio pensiero è questo: correrò in F1 finché avrò la certezza di essere competitivo. Voglio assicurarmi di dare davvero il massimo finché posso, godendomi appieno tutto". Insomma il tempo dei saluti non sembra troppo vicino.  Hamilton, poi, riflette sugli ultimi tre anni, passati dalla beffa di Abu Dhabi 2021 contro Max Verstappen tra mille polemiche a stagioni senza vittorie. Una fase nuova per chi, in 15 campionati di F1 consecutivi, aveva sempre lasciato il segno: "Durante questo periodo di difficoltà, probabilmente, ho imparato a essere un compagno di squadra migliore, abbiamo avuto più tempo per concentrarci sulla comunicazione". Un approccio attento a ogni dettaglio, necessario per restare al vertice: "Si è trattato soprattutto di una battaglia mentale. Mantenersi sani a livello di testa, acquisire nuovi strumenti: alla fine, è sempre questione di perseveranza e dedizione. E credo di aver imparato che la vita riguardi quanto dolore si possa provare e continuare comunque ad andare avanti. Insomma, non è importante come cadi ma in che modo ci si rialza, impegnandosi ogni singolo giorno".

Fonte: gazzetta.it