Marek Hamsik , a Supertele, racconta il suo affetto per il Napoli.
Hamsik si racconta a Supertele
"Sì, sono a Trabzon! Se seguo il Napoli di oggi? Non ho mai smesso di seguirlo. Lo seguo sempre. Quest'anno e l'anno scorso, sono partiti fortissimi, ma li vedo più convinti dell'anno scorso".
Su Kvara
"Una sorpresa incredibile, qualcuno lo conosceva. Io non tantissimo, sta facendo delle cose fuori dal comune".
Sul centrocampo del Napoli
"Un centrocampo equilibratissimo. C'è Lobotka che smista palloni, gioca semplice, Zielinski fa giocate importanti e Anguissa si inserisce. Molto equilibrato, simile con quello con me, Allan e Jorginho".
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Cosa mi manca?
"Un po' tutto. E' un mix di cose belle. Dalla gente, dallo stadio, il mangiare. Mi ricordo che la gente si spaventava, poi si innamoravano subito".
Sul Pocho Lavezzi
"Sappiamo che a Napoli si vive e si parla solo di calcio. Vedendolo, mi ricordo i primi giorni della presentazione, non eravamo ancora conosciuti. Poi dopo qualche anno abbiamo scritto pagine importanti. Lui era un po' sovrappeso, sicuramente. Capelli non messi bene... poi è migliorato in tutto".
Su Cavani
"Professionista incredibile, correva, palestra, si allenava di più. Quando perdeva in allenamento andava fuori di testa. I balletti? Beh, loro sono sudamericani, io c'entro poco".
Rimpianto del periodo a Napoli
"Certo, è stato un enorme piacere. Sono stato il primo a batterlo, un onore ricevere un messaggio da lui. Cose bellissime, il rimpianto è non vincere il campionato. Per tre volte secondi, un anno vicinissimi. Rimpianto, sì, ma ci sta non vincerlo.
Il 20 novembre
"Faccio la mia ultima partita con la maglia della nazionale, anche lì è stata una carriera lunga. 136 presenze con la Slovacchia non è poco, anche di questo sono fiero".
Il consiglio da dare alla squadra
"Sì, andate avanti così, non dico niente... niente"