La nuova missione di Marek Hamsik dopo il ritiro dal calcio giocato è chiara a tutti: cercare nuovi eredi per il calcio slovacco e non solo.
Il poliedrico centrocampista slovacco cresciuto insieme al Napoli, dopo aver vinto il suo unico campionato in carriera con il Trabzonspor nel 2022, si è ritirato dal calcio nel giugno 2022 ed è tornato in patria per allenare e cercare “i nuovi Hamšík”.
La nuova carriera da allenatore
Il 27 luglio 2023 l’ex capitano del Napoli compie 36 anni e dedicherà tutto se stesso a cercare nuovi eredi, come dichiarato nell’intervista rilasciata a DAZN “La cresta di Napoli”.
Dalla stagione 2023/24 allenerà nel settore giovanile della società di cui è fondatore, la RSC Hamšík Academy: i ragazzi a Banská Bystrica lo attendono con ansia e forse Christian, suo figlio maggiore, con ancora più enfasi degli altri. Allenerà in tandem con Peter Štefaňák, allenatore esperto nella formazione di giovani talenti. Dal prossimo autunno inoltre potrebbe cominciare l’avventura all’interno dello staff della nazionale, diretta da Francesco Calzona, di cui detiene ancora il record di gol e presenze.
La cre(sc)ita del Napoli
Il Napoli Campione d’Italia nasce da lontano. Dopo sei stagioni la squadra riesce a tornare in Serie A TIM nel giugno 2007, e in quella sessione di mercato acquista un giovane centrocampista slovacco, che si è fatto vedere al Brescia, per 5,5 milioni di euro: si tratta di Marek Hamšík. Centrocampista centrale, trequartista, dotato di forte personalità, arriva a segnare 100 reti in serie A e scrivere un pezzo importante della storia recente del Napoli in cui milita per 12 stagioni, di cui sei da capitano, vincendo la Coppa Italia nel 2011-12 e 2013-14 e la Supercoppa Italiana nel 2014. Detiene tutt’ora il primato di presenze con la maglia azzurra con 520 partite disputate, così come è da record per gol e presenze anche nella Nazionale, con la quale gioca un Mondiale nel 2010 e due Europei (2016 e 2020).
Talento poliedrico
Edy Reja lo schiera nel ruolo di interno sinistro nel 3-5-2 ed esordisce con gol il 15 agosto 2007 nella sfida di Coppa Italia contro il Cesena. Il primo dei suoi cento gol in Serie A TIM arriva il 16 settembre 2007, in Napoli-Sampdoria, partita vinta per 2-0. Con l’arrivo di Walter Mazzarri, ingaggiato al posto di Roberto Donadoni la sua posizione cambia: da interno sinistro lo schiera al fianco di Ezequiel Lavezzi alle spalle della prima punta nel 3-4-2-1. Il 13 marzo 2010, nella gara contro la Fiorentina, indossa per la prima volta la fascia di capitano: a 22 anni e 229 giorni diventa così il più giovane capitano della storia azzurra, superando il precedente primato di Antonio Juliano. Al termine della stagione 2009-2010, firmando complessivamente 12 gol in 37 partite, risulta essere il capocannoniere della squadra partenopea per il terzo anno consecutivo; l'ultimo calciatore a laurearsi capocannoniere azzurro per almeno tre stagioni di seguito era stato Maradona, che ci riuscì per quattro stagioni consecutive tra il 1984 ed il 1988.
Benitez, Sarri e l'addio
Con Benitez gioca da trequartista dietro la punta centrale nel 4-2-3-1 e diventa ufficialmente capitano azzurro il 31 gennaio 2014, alla sua settima stagione al Napoli, dopo la cessione di Paolo Cannavaro al Sassuolo. Con Sarri torna al suo ruolo preferito da interno sinistro nel centrocampo a tre e dirà addio alla maglia azzurra solamente cinque anni dopo, con il trasferimento a titolo definitivo al Dalian Yifang, contratto che dura un paio d’anni, con di mezzo la parentesi dello stop dovuta alla pandemia. Vince il suo primo campionato in carriera in Turchia: il 30 aprile 2022, a seguito del pareggio casalingo contro l’Antalyaspor per 2-2, il Trabzonspor diventa matematicamente campione di Turchia. Il 30 luglio seguente vince il suo secondo trofeo con il club turco, la Supercoppa di Turchia, grazie al successo per 4-0 sul Sivasspor, mentre il 1º giugno 2023 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione.