Il suo gol in pieno recupero con l'Inter Miami in casa dei DC United di coach Wayne Rooney ha tenuto viva la speranza di playoff in MLS per la squadra della Florida, ma Gonzalo Higuain è molto di più del centravanti che nelle ultime stagioni sta giocando in MLS.
Il Pipita è stato uno dei centravanti più forti degli ultimi anni, protagonista anche con l'Argentina in una finale Mondiale e anche ora che gioca ai margini della pressione, per propria scelta, il suo parere resta comunque importante in patria e non solo.
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Un centravanti per l'Argentina
Dopo di lui con la maglia dell'Albiceleste sono in tanti a cercare un posto al sole, ma al momento di certezze per il ct Scaloni non ce ne sono.
Higuain però ha una sua idea: "La mia debolezza si chiama Julian Alvarez perché ha tutte le qualità per essere un grandissimo numero 9 per tutta la carriera".
Due gol in cinque presenze stagionali in Premier League con il Manchester City però potrebbero non bastare ad Alvarez per vederlo titolare al Mondiale in Qatar: "Lautaro Martinez si è guadagnato con merito quella maglia - ha commentato Higuain a TycSports -. Nell'era Scaloni ha fatto molto bene ed è stato capocannoniere fino a quando Messi non lo ha superato".
In MLS senza pressione
Dopo un impatto comunque complicato in termini di prestazioni con la nuova realtà, Gonzalo Higuain ha svoltato fuori e dentro al campo. In questa stagione in MLS il suo apporto è stato importante con 13 gol all'attivo in 25 presenze: "Sono in uno dei momenti più belli della mia vita e grazie alla mia famiglia sono cresciuto molto umanamente. Mi sto godendo questo periodo come quando ero bambino, senza pressione".
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Il bullismo social
Pressione opprimente dalla quale Higuain non ha mai nascosto di aver voluto fuggire abbandonando l'Europa per un calcio più spensierato. "Mi sembra ingiusto aver vissuto 15 al top in carriera e aver dovuto chinare la testa di fronte agli insulti e alla mancanza di rispetto sui social e non solo. In questo momento non posso più tollerarlo".
Il problema per il Pipita va oltre al calcio ovviamente: "I genitori non si rendono conto che i figli possono essere autori o vittima di bullismo, ormai le critiche feroci sono diventate normalità. Al bullismo non viene data l'attenzione che servirebbe".