A ripensarci, quanta acqua sotto i ponti. E quant'è diverso, oggi, il cammino della Juventus rispetto a ciò che aveva spoilerato il primo incontro con l'Atalanta.
Era estate, era la vigilia di ferragosto ed era l'ultima amichevole prima di iniziare in Serie A TIM. Lo Stadium si era colorato della passione dei tifosi dopo un anno difficile, Allegri aveva già entusiasmato gli animi: quel 3-1 netto all'Atalanta raccontava una squadra solida, spumeggiante, entrata subito in forma e dal potenziale esplosivo in zona gol.
Ecco: è cambiato tanto. E non solo per la Juventus e per il percorso tracciato sinora, ma anche per la Dea. Partita a rilento, poi rialzatasi, quindi ancora sull'altalena dei risultati fino al quarto posto, riagguantato all'alba della nuova sosta (quota 25 punti, 4 in più dei vecchi e nuovi avversari).
Nelle ultime vittorie contro Cagliari e Spezia, Gasperini ha fatto leva sul cinismo del suo gruppo ed è sembrata a tutti una nuova dote, da sfruttare il più possibile in quest'annata in cui a Bergamo non si respira più aria di infallibilità. Da quest'ultima prova di maturità può passare buona parte della stagione dell'Atalanta. E forse non c'è miglior avversario della Juventus per mettersi alla prova.
I duelli
Ma dove si giocherà, il match? Quale tasto dovrà premere la squadra di Allegri? Cosa sarà dei problemi difensivi bianconeri davanti alla corazzata di Gasperini? Gli elementi per definire il match dello Stadium non mancano e tanti altri arriverano da qui al 27 novembre, giorno dell'incontro. Il primo: occorrerà valutare le condizioni di entrambi i gruppi e dei singoli più determinanti. Il secondo: la Juve avrà risolto i problemi in zona gol?
La vera differenza è di fatto questa: l'Atalanta è una macchina da occasioni, i bianconeri hanno imparato nuovamente a chiudersi, ma vivono spesso di fiammate e ripartenze.
Al gioco dei pronostici, Max può ingabbiare Gasp. Però Gasp ha più soluzioni. Ecco perché diventeranno cruciali i duelli in campo, l'agonismo dei singoli. Quattro in particolare possono determinare il vantaggio a favore di uno o dell'altro, e qui in basso vi raccontiamo perché.
De Ligt vs Demiral
Le sfide nelle sfide sono spezie gustose per le portate principali. Merih Demiral è l'ex di lusso: nella scorsa estate è stato acquistato proprio dalla Juventus per sostituire il partente Romero. Non ha avuto vita semplicissima, nei suoi primi giorni all'Atalanta. Ma sta imparando a rispettare gli ordini di Gasperini e a dare un senso alla sua stagione. Comunque, un'occasione vera dopo due anni di Juve nelle retrovie, in ogni caso un passo avanti.
La sfida a De Ligt, con il quale il turco rappresentava la 'coppia del futuro' bianconero, è tra due amici e allo stesso tempo tra due vecchi rivali. Merih non ha saputo ritagliarsi lo spazio che quest'anno si è preso De Ligt su Chiellini-Bonucci.
Pasalic vs McKennie
Tema: gli inserimenti. Svolgimento: nessuno li mette in pratica come Mario Pasalic da una parte e Weston McKennie dall'altra. Non solo: entrambi sembravano ai margini del progetto tecnico di Atalanta e Juventus. Entrambi si stanno prendendo spazio, tempo, giocate e gol. Sono diventati determinanti per il credo di Gasperini e Allegri, perché danno profondità e sanno proporsi con pericolosità.
Dybala vs Muriel
Per lo spettacolo e per la sostanza. E nel corso degli anni, la prima ha prevalso sulla seconda. Sono eternamente condannati alla contestazione e all'amore, Dybala e Muriel. Hanno colpi diversi da tutti gli altri, eppure la questione si riduce spesso a un gioco di continuità. Se scavallano l'ultimo gap tra se stessi e l'essenza da fuoriclasse, possono trascinare allora Juve e Atalanta nelle posizioni così tanto auspicate. Dipende da loro. E da come il contesto saprà rendere onore alla tecnica di cui dispongono.
Gasperini vs Allegri
Giochisti e risultatisti? Juve-Atalanta è uno scontro di primissimo ordine. Ma l'Atalanta così spettacolare ha saputo badare presto anche alla sostanza, altrimenti non avrebbe raggiunto gli obiettivi prefissati, di sicuro non in maniera così netta.
Allegri e Gasperini si somigliano più di quanto si possa pensare: entrambi hanno uno stile diretto con il gruppo e vivono di azioni in verticale, entrambi hanno caratteri spigolosi e odiano indietreggiare. Allo Stadium, un occhio attento anche a bordocampo. Promettono scintille.