I fantasmi di Halloween, dopo Roma-Milan, li vede anche il Napoli. Che non si stacca dai rossoneri, che sognava già un break importante e invece deve arrendersi davanti all'evidenza: la squadra di Pioli è un gruppo solido, forte, estremamente consapevole delle proprie possibilità e dei propri punti.
A prescindere dagli eventi, dai rigori, dalle proteste, dai fischi e dal ruggito del vecchio leone: questa è la più grande dote del Milan. La sicurezza di sé, in sé, per sé.
Il ruggito di Ibrahimovic
Ufficialmente è "solo" un gol, di fatto ne sono arrivati tre, di cui due viziati da fuorigioco. Zlatan Ibrahimovic è tornato titolare e si è preso tutto il Milan sulle spalle. A quell'età e dopo tutte le difficoltà di quest'inizio stagione, Ibra ha fatto semplicemente Ibra. A inizio gara, ha invitato i tifosi ospiti a fischiarlo ("Mi caricano"); durante i novanta minuti, ha segnato su punizione e ha esultato guardandoli dal primo all'ultimo, in segno di sfida; alla fine, ha abbracciato tutti i compagni e li ha spronati a fare meglio. Meglio di un 2-1 sul campo della Roma.
Anche Pioli guarda al futuro. Anzi: guarda al momento, che è positivo e va tenuto stretto. "Perché nel calcio non si può mai sapere quando finiscono". Quello dei rossoneri dura da parecchio: nessuna squadra ha fatto così tanti punti nell'anno solare, dal post lockdown è diventato fortino e pirata, in casa e in trasferta, sempre di guardia e d'assalto. E adesso? Si continua a guardare un match alla volta, anche se è impossibile non tornare a sognare.
La rabbia di Mourinho
Ma Roma-Milan ha anche un altro volto, e fa da contraltare al sorriso di Stefano Pioli. E' quello di José Mourinho, che perde in casa dopo 33 partite di Serie A TIM. Ci ha creduto fino all'ultimo, Mou: anche il gol di El Shaarawy aveva illuso. Illuso di poter recuperare un'ingiustizia, secondo l'allenatore.
"Complimenti al Milan, non voglio dire niente di più. Se parlo, domenica non sono in panchina", ha chiosato il portoghese a DAZN. Gli dava "rabbia la mancanza di rispetto per i nostri tifosi". Il rispetto che la Roma ha sempre avuto, per Mou. In una partita in cui i giallorossi "non hanno giocato bene, ma hanno dato tutto". Un lungo periodo, il punto e abbandonate le telecamere, Mourinho abbandona anche il sogno di allungare sulla Juve in ottica Champions. La Roma resta quarta, quota 19.