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Non solo Kamada, quando la Serie A attira il Sol Levante

Maria Pia Beltran
Non solo Kamada, quando la Serie A attira il Sol LevanteDAZN
Da Miura a Kamada, passando per il talento di Nakamura e il glamour di Nakata e Honda. Ricordiamo tutti i calciatori giapponesi passati dalla Serie A TIM

Con l’arrivo di Daichi Kamada in Italia andiamo a riscoprire tutti i calciatori arrivati dal Giappone e se hanno lasciato più o meno il segno nella Serie A TIM.

Kazuyoshi Miura

E’ passato anche in Italia, vestendo la maglia del Genoa nella stagione 1994-95 Kazuyoshi Miura: a 56 anni detiene il record di calciatore più anziano ancora in attività nel calcio professionistico. Il suo cartellino è dell’Oliveirense, ma gioca in prestito nello Yokohama FC.

In Italia è stato il primo calciatore giapponese ad arrivare in Serie A nello sfortunato anno della retrocessione del Genoa: è anche il primo giapponese a segnare nel nostro campionato e lo ha fatto nel Derby della Lanterna contro la Sampdoria.

Hidetoshi Nakata

Da molti considerato tra i più forti giocatori giapponesi di tutti i tempi ed eletto per due anni consecutivi come giocatore asiatico della stagione nel 1997 e 1998. In Italia da centrocampista ha militato nelle fila di Perugia (12 gol in 2 stagioni), Roma (5 gol) e Parma (5 gol in 3 stagioni) prima, Bologna e Fiorentina poi.

Vince lo scudetto con i giallorossi di Fabio Capello nel 2000-01 e la Coppa Italia con il Parma nella stagione successiva. Tra club, nazionale maggiore e nazionale giovanile ha giocato 490 partite segnando 75 reti. In Italia sicuramente il giocatore nipponico più apprezzato.

Hiroshi Nanami

Una sola stagione in Italia con la maglia del Venezia per Hiroshi Nanami che viene ricordato come meteora dalle giocate mirabolanti nel nostro campionato: allenato da Luciano Spalletti poi sostituito da Francesco Oddo mette insieme 24 presenze ed una sola rete nell’anno della retrocessione del Venezia tra il 1999 e il 2000.

Dopo aver guidato due diversi club in J-League oggi fa parte dello staff della Nazionale Giapponese come secondo allenatore.

Shunsuke Nakamura

Arriva in Italia grazie alla Reggina e colpisce l’occhio dei talent scout europei grazie a punizioni e lanci millimetrici con il suo sinistro preciso e potente: in Italia dalla stagione 2002-2003 con la maglia numero 10 sulle spalle realizza 11 gol in 81 presenze prima del trasferimento al Celtic Glasgow nel 2005. Una crescita continua fino alla prestigiosa nomination per il Pallone d’Oro. Uno degli attaccanti più rappresentativi della propria nazione.

20221120-YokohamaFC-NakamuraShunsuke(C)Getty Images

Atsushi Yanagisawa

Neanche un gol messo a segno in Serie A per Yanagisawa approdato alla Sampdoria nel 2003 per un solo anno prima di trasferirsi al Messina per altre due stagioni. Una rete con la maglia dei siciliani riesce a realizzarla contro l’Acireale nella fase a gironi della Coppa Italia, ma nel 2006 torna in Giappone con il Kashima Antlers con cui vince una J League e una Coppa del Giappone nel 2007. Dal 2015 veste i panni di vice-allenatore proprio a Kashima. 

Masashi Oguro

Due stagioni in maglia granata nel primo Torino di Urbano Cairo per l’attaccante Masashi Oguro che non riesce mai ad ambientarsi al calcio italiano e fa presto ritorno in patria per trovare migliori fortune. Esordisce in Serie A nel settembre del 2006 e colleziona 10 presenze in due anni prima di tornare in Giappone e firmare un contratto per i Tokyo Verdy.

Mitsuo Ogasawara

Una sola stagione in Italia anche per il centrocampista Ogasawara che veste la maglia del Messina tra il 2006 e il 2007: bottino scarno con 6 presenze ed una sola rete nell’anno della retrocessione – ma c’è chi ha fatto peggio. Il Messina risulta di fatto una parentesi nella carriera costruita interamente nei Kashima Antlers in cui gioca per 8 anni prima di arrivare in Italia e in cui torna per altre 9 stagioni prima di ritirarsi dal calcio giocato.

Takayuki Morimoto

Dura sette anni la carriera italiana di Morimoto che nel nostro paese veste le maglie di Catania e Novara tra il 2006 e il 2013 per un totale di 19 gol. Il suo primo gol in Serie A corrisponde anche alla data del suo esordio nella partita disputata il 28 gennaio 2007 contro l’Atalanta. Detiene il record di più giovane marcatore nella storia della J-League avendo debuttato nel massimo campionato nipponico e segnato prima di aver compiuto i 16 anni.

Yuto Nagatomo

Veste la maglia dell’Inter dal 2011 al 2018 mettendo insieme la mole impressionante di 170 presenze e 9 gol oltre ad indossare la fascia di capitano in diverse occasioni. Il piccolo guerriero nipponico conquista i tifosi nerazzurri per velocità, precisione e spirito di sacrificio. Arriva in Italia portato dal Cesena nel 2010 e passa in prestito all’Inter nella sessione di calciomercato invernale: nel 2013 viene eletto Miglior Giocatore d’Asia e nella stagione 2013-14 è il difensore più prolifico del campionato con 5 gol. Portato in Italia dal Cesena, si trasferirà presto a Milano sponda Inter dove resterà 8 stagioni - dal 2011 al 2018 - vincendo 1 Coppa Italia e collezionando 210 presenze.

Yuto Nagatomo Giappone

Keisuke Honda

E’ vero: arriva nelle tre annate più complicate del Milan della storia recente, ma di certo non riesce a sfondare nel nostro campionato. Il curriculum è ottimo e le aspettative sono alte dopo essersi laureato campione d’Asia nel 2011, ma al Milan non trova fortuna. In tre stagioni conta 81 presenze e 9 gol, nel 2017 passa al Pachuca, nel campionato messicano. Oggi riveste il ruolo di allenatore della nazionale in Cambogia. 

Takehiro Tomiyasu

Uno dei colpi di mercato più riusciti nella storia recente del Bologna: dopo due stagioni in cui mette insieme 61 presenze e 3 gol il difensore classe ‘98 fa intascare alle casse dei felsinei 23 milioni di euro grazie alla vendita a titolo definitivo all’Arsenal. 

20230215_Takehiro Tomiyasu_Arsenal               (C)Getty Images

Maya Yoshida

Ultimo giocatore giapponese a giocare in Serie A prima dell’arrivo alla Lazio di Kamada è Maya Yoshida, che ha lasciato la Sampdoria nel 2022 l’anno precedente la retrocessione in B per accasarsi allo Shalke 04.