Un tifoso una volta disse che Mertens sta a Napoli come la mozzarella sta alla pizza. Un'equazione semplice, particolare, che però spiega benissimo il significato del belga per la città ai piedi del Vesuvio. Una delle tante storie sportivamente romantiche passate per l'azzurro del Napoli nell'era De Laurentiis, resa tuttavia unica dal rapporto tra Dries - Ciro - e la città.
Un'empatia nata con una mossa tecnica di Sarri nel 2016: il Napoli cede Higuain, Milik si infortuna e Mertens diventa il falso nueve dell'attacco azzurro. E il resto è storia, ma storia per davvero, perché da quel momento in poi Dries ha riempito di gol ed emozioni i cuori dei napoletani, fino a toccare la vetta e a diventare il miglior marcatore della storia azzurra.
I migliori momenti di Mertens a Napoli
Ci sono diversi momenti che hanno contribuito a rendere unico Dries Mertens per Napoli e i napoletani.
Il primo gol alla Juventus
Per un giocatore che vede meno il campo e che non ha piene possibilità di mettersi in mostra, c'è solo un modo per entrare nel cuore dei tifosi: segnare contro la squadra rivale. Mertens nel primo anno con Benitez si è alternato tanto con Lorenzo Insigne, giocando come esterno sinistro offensivo del 4-2-3-1 dell'allenatore spagnolo.
Il 30 marzo del 2014 arriva la prima freccia di Cupido Mertens al cuore dei tifosi del Napoli: stop di petto, difesa del pallone e destro all'angolino per il 2-0 definitivo contro la Juventus al San Paolo. La prima tappa di una lunga storia d'amore.
Il primo trofeo
Nello stesso anno, Dries Mertens riesce a lasciare il segno in maniera ancora più forte rispetto al primo squillo: il gol alla Fiorentina in finale di Coppa Italia, quello del 3-1, che certifica la vittoria degli azzurri è un chiaro segno di un rapporto che sta per diventare qualcosa di davvero importante.
La svolta sarriana
E come dicevamo in precedenza, un ruolo fondamentale nel rapporto Napoli-Mertens lo gioca Maurizio Sarri e la sua intuizione: quando Dries diventa il centravanti della sua squadra, il calcio scopre un giocatore fenomenale, l'ideale per il modo di giocare di quella formazione.
Dall'inizio della stagione 2016/2017 il mondo di Mertens cambia e i napoletani riescono a dimenticare subito l'ex Higuain, passato alla Juventus nell'estate successiva all'annata storica dei 36 gol. Una tappa fondamentale per il rapporto tra il belga e Napoli.
E in quella stagione per Mertens e i tifosi azzurri arrivano gioie incredibili: le triplette del belga, il pallonetto al Torino - forse il gol più bello segnato a Napoli dal numero 14 -, la rete che ha fatto esplodere il San Paolo contro il Real Madrid e tante giocate indimenticabili. 28 reti in Serie A TIM in quella stagione, 34 in totale, numeri impressionanti per un giocatore che fino ad allora era arrivato al massimo in doppia cifra.
La stagione del sogno svanito
Ma sono anche i momenti con un epilogo meno felice a rendere unica una storia d'amore: come quello vissuto dal Napoli nella stagione 2017/2018, un'annata quasi perfetta in cui gli azzurri hanno sfiorato la conquista del terzo scudetto, guidati da una formazione nel punto più alto della massima espressione calcistica.
E lo stesso Mertens, probabilmente, ha toccato il punto più alto della propria carriera proprio in quell'annata. Qualche gol in meno rispetto alla stagione precedente ma la voglia di regalare al suo popolo un traguardo ancora sognato ha fatto la differenza.
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Record
Per rimanere definitivamente nel cuore di tutta Napoli, Dries Mertens ha ben pensato di raggiungere un traguardo storico: prima il 121o gol per raggiungere Marek Hamsik in testa alla classifica del migliori marcatori della storia azzurra - segnato al San Paolo contro il Barcellona negli ottavi di finale di Champions League -, e poi il gol del sorpasso allo slovacco contro l'Inter, in Coppa Italia.
Una tappa che ha sigillato l'amore tra Ciro e la sua Napoli.
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In onore di Diego
E se Mertens per Napoli è come la mozzarella sulla pizza, Maradona è la pizza in sé e per sé. Qualcosa di mistico, intoccabile e ineguagliabile. E chi poteva omaggiare al meglio l'argentino in una serata dedicata a lui? Prima della sfida tra Napoli e Lazio dell'ultima stagione, i napoletani hanno accolto la statua che ricorda Maradona e posizionata all'interno del corridoio che porta dagli spogliatoi al prato dello stadio di Fuorigrotta.
E in quella serata, senza Victor Osimhen, Mertens ha dovuto nuovamente ricordare ai napoletani del loro amore: una doppietta per onorare Diego e per salire definitivamente sull'Olimpo di Napoli.
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Ciro
C'è sempre qualcosa che porterai nel cuore di una relazione così forte come quella tra Mertens e Napoli: un ricordo, qualcosa che possa rendere infinita quella storia anche se passata. Ciro è il nome che i napoletani hanno utilizzato per soprannominare Mertens, ma Ciro è anche il nome del figlio del belga. Ecco, questo permetterà a Mertens e ai napoletani di essere collegati per sempre, in maniera indissolubile.