Quasi un'ora di recupero nei primi 4 match del Mondiale in Qatar. 57 minuti, per l'esattezza. Un nuovo record, che spinge a riflettere su come questo nuovo trend possa finire con l'influire anche sui campionati nazionali.
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In 4 partite ben 57 minuti extra
Ben 57 minuti di recupero concessi dagli arbitri che stravolgono completamente le abitudini di giocatori e tifosi. .
Qatar-Ecuador
Nella partita d'esordio Daniele Orsato si è "trattenuto" rispetto ai colleghi. Il fischietto veneto ha concesso 5 minuti di recupero per ciascun tempo di gioco.
Inghilterra-Iran
Il brasiliano Claus nel secondo match è andato oltre: 14 minuti di recupero nel primo tempo e 10 nel secondo
Da segnalare però, nella prima frazione, l’infortunio del portiere Beiranvand, rimasto a terra a lungo.
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Senegal-Olanda
In Senegal-Olanda l’arbitro Wilton Pereira Sampaio ha seguito le orme del connazionale: 10 i minuti di recupero concessi dopo il 90esimo.
Stati Uniti-Galles
Sono invece 13 i minuti di recupero totali concessi dall’arbitro qatariota Al-Jassim nel match tra Usa e Galles. 4+11 (inizialmente 9), che hanno esteso di molto la durata del match.
La statistica
Come evidenziato da OptaPaolo, se il tempo effettivo medio rispetto agli scorsi mondiali è identico, cresce di quasi 10 minuti il tempo totale di gioco del match.
Collina e Infantino
Riflessioni sul tema erano già arrivate sia da Gianni Infantino che da Pierluigi Collina.
"In ogni partita c'è molto tempo perso. C'è bisogno di rivedere qualcosa perché gli spettatori pagano per vedere 90 minuti di calcio, mentre le gare durano 50 minuti - aveva sottolineato Infantino -. Non dico di arrivare a 100 minuti, ma senza dubbio il tempo di recupero che concede l'arbitro deve essere legato strettamente ai minuti persi durante la partita".
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Il miglior fischietto della storia, invece, era stato ancora più chiaro: “Evitare match con soli 42, 43, 44 minuti di gioco effettivo: il tempo perso per sostituzioni, rigori, esultanze o interventi di medici e Var deve essere recuperato”