Oltre il mito, più in alto di tutti, là dove osano le aquile. E non è una banale citazione del film del 1968 diretto da Brian G. Hutton. Ciro Immobile ricorderà questo 2021 per due grandi soddisfazioni, una di squadra e una personale.
A giugno si è laureato campione d’Europa a Wembley con la Nazionale guidata da Roberto Mancini e a novembre ha raggiunto e superato Silvio Piola in vetta alla classifica dei migliori marcatori della storia della Lazio.
Due traguardi enormi, di quelli che possono definire un’intera carriera. Immobile a 31 anni si è confermato tra i migliori attaccanti in Italia per rendimento e, pur con il cambio in panchina (da Simone Inzaghi a Maurizio Sarri), ha continuato a fare ciò che da sempre gli riesce meglio: segnare a raffica.
Contro il Marsiglia il gol numero 160, quello storico
Gol numero 159 a Bergamo contro l’Atalanta in Serie A TIM, gol numero 160 al Velodrome di Marsiglia in Europa League. Prima agganciato e poi superato il mito Silvio Piola, che per circa 80 anni è rimasto il migliore marcatore della storia della Lazio (tutti i gol segnati tra la fine degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’40).
In vetta ora c’è solo Immobile, che ne frattempo ha raggiunto quota 166 in biancoceleste. Un record di portata storica, assolutamente inimmaginabile cinque anni e mezzo fa, quando l’attaccante di Torre Annunziata approdò alla corte di Lotito. E invece Ciro è riuscito laddove non erano arrivati goleador e campioni come Giorgio Chinaglia (122 gol), Giuseppe Signori (127) e in tempi più recenti anche Tommaso Rocchi (che si è fermato a 105).
Qui il gol numero 160 segnato al Marsiglia
Primati e traguardi da superstar
Le due stagioni migliori di Immobile alla Lazio restano la 2017/18 (41 gol complessivi) e soprattutto la 2019/20: 39 reti, di cui 36 in Serie A TIM, che gli valsero la scarpa d’oro e il record storico ex aequo con Higuain come miglior bomber in un singolo massimo campionato italiano.
Ma tutto il suo periodo in biancoceleste è stato impreziosito da gol ed emozioni: basti pensare che Ciro è il primo giocatore nella storia della Lazio capace di andare in doppia cifra di gol in sei stagioni di fila in Serie A TIM.
La Nazionale dà gioie, in barba alle critiche
In questo “magico” 2021 per Immobile non si può non citare la Nazionale. I due gol nelle prime due partite contro Turchia e Svizzera, il lavoro costante per la squadra, gli insegnamenti e i rimproveri del CT Roberto Mancini, qualche critica di troppo per alcune prestazioni opache nella fase ad eliminazione diretta, il trionfo finale a Wembley, davanti agli inglesi e quella gioia per essere entrato in un gruppo di calciatori che ha rivinto un Europeo dopo ben 53 anni.
Il rendimento di “King Ciro” in Nazionale (15 reti complessive in 54 presenze) non è sicuramente lo stesso dal punto di vista realizzativo che ha offerto con la Lazio, ma le sue firme decisive sono arrivate anche in Azzurro.
Futuro: diventare capocannoniere e stabilire altri due record
L’ultimo periodo per Immobile è stato molto sfortunato. I problemi fisici riscontrati in Nazionale, il Covid, qualche assenza di troppo e una fine d’anno lontano dai campi. L’obiettivo per gennaio è rimettersi in sesto e farsi trovare pronto da Sarri.
D’altronde Immobile ha segnato 13 gol in campionato in questa stagione (meno solo di Vlahovic), e potrebbe diventare il quarto giocatore italiano a segnare almeno 15 gol in ben sette diverse stagioni di Serie A, dopo Silvio Piola (10), Giuseppe Meazza (8) e Giuseppe Signori (8). E anche in Europa Ciro vede un traguardo alla portata: solo Simone Inzaghi (20) ha segnato più reti di lui (19) nella storia della Lazio considerando Europa League/Coppa UEFA e Champions League.
Obiettivi e stimoli nuovi, tenendo ben presente quel doppio playoff con la Nazionale di marzo che vale un Mondiale. Immobile punta sempre in alto e non si pone limiti, per migliorare questo fantastico 2021 serve un 2022 veramente eccezionale.