La Juventus vuole Angel Di Maria, ma non a tutti i costi. Il fuoriclasse argentino è in scadenza di contratto con il Paris Saint-Germain e da luglio 2022 può accasarsi dove vuole senza costringere la società acquirente a pagarne il cartellino, ma se la Juventus è una destinazione gradita dal Fideo, ci sono degli intoppi legati al Decreto Crescita che stanno ritardando un matrimonio in cui non sono i "sì, lo voglio" a mancare.
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Cos'è il Decreto Crescita nel calcio
Innanzitutto contestualizziamo, si sta parlando in termini fiscali e non sportivi. Un aspetto tecnico che favorisce l'ingaggio di giocatori stranieri e già formati portando con sé sgravi fiscali non indifferenti per le società di calcio e i giocatori stessi, rendendo più appetibili le offerte di ingaggio proposte.
Per chi vale
Il Decreto Crescita è applicabile per tutti gli stranieri o gli italiani che non hanno avuto la residenza in Italia negli ultimi due anni e che, entrando in Italia, spostano la residenza per almeno due anni. Questo nel caso dei calciatori obbliga alla firma almeno di contratti biennali, da rispettare in toto, per usufruire delle agevolazioni fiscali.
In cosa consiste
Per quanto riguarda i calciatori il Decreto Crescita è leggermente modificato rispetto all'originale e qui entriamo in un territorio fatto di tecnicismi.
Ai fini del calcolo Irpef non viene considerato il 50% dell'imponibile. In un esempio semplice, un giocatore straniero ingaggiato per almeno due anni da una società italiana vedrà tassato solo il 50% dello stipendio.
I vantaggi
Il vantaggio di questo aiuto fiscale è presto comprensibile.
Il giocatore avrà tassato solo il 50% dello stipendio ritrovandosi così uno stipendio netto decisamente maggiore a parità di compenso lordo.
Allo stesso tempo la società di calcio per garantire lo stipendio netto accordato con il giocatore potrà comunque risparmiare una buona parte di denaro.
Di Maria alla Juventus: come cambia l'offerta
E torniamo al caso Angel Di Maria e Juventus. Le parti vogliono chiudere l'affare e la società bianconera, dopo Pogba, è pronta ad accontentare Massimiliano Allegri. Non a tutte le condizioni però. Se dal lato economico un accordo di massima è già stato raggiunto, l'intoppo al momento è sulla durata del contratto.
La Juventus - secondo le ricostruzioni di mercato - ha messo sul piatto un contratto di due anni per sfruttare le agevolazioni del Decreto Crescita, mentre il Fideo al momento è fermo sulla posizione di tornare in Argentina nell'estate 2023.
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La proposta biennale della Juventus
Abbiamo visto che per accedere agli sgravi fiscali del Decreto Crescita, lo straniero che viene in Italia deve risiederci per almeno due anni.
Per questo motivo la Juventus ha sottoposto a Di Maria e al suo entourage un contratto biennale da 7,5 milioni di euro netti a stagione. Cifra a vantaggio del giocatore dal punto di vista del salario netto, ma anche della società parlando di cifre lorde.
Di Maria però dovrebbe accettare di ritardare di un anno il passaggio al Rosario Central pensato e programmato per l'estate 2023. Un intoppo al momento invalicabile.
La proposta annuale della Juventus
Per accontentare Massimiliano Allegri la Juventus potrebbe anche offrire un contratto annuale a Di Maria, ma rivedendo al ribasso l'ingaggio netto proposto all'argentino non potendo usufruire in quel caso dei vantaggi fiscali.
Avendo dei paletti interni da rispettare in termini di spesa per gli ingaggi, in caso di contratto annuale senza Decreto Crescita l'offerta non supererebbe i 6 milioni di euro netti a stagione.