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MotoGP

Il lungo saluto di Valentino Rossi a Misano

Il lungo saluto di Valentino Rossi a MisanoDAZN
Valentino Rossi saluta il muro giallo di Misano: la festa, il tricolore, gli abbracci finali

La festa. Gli amici. Il rumore e la bellezza delle frecce tricolore. Vale Rossi ha inspirato questo momento e inevitabilmetne è stato avvolto da un vento di nostalgia. Del resto, e lui lo sa bene, nell'ultima gara a Misano, nell'ultimissima gara in Italia e quindi davanti al suo pubblico più fedele, un pezzo della storia - sua e di tutti - si è staccato dalla cascina delle certezze ed è entrata di diritto in quella dei ricordi. 

E' stata una corsa senza forzature, anche perché sin dall'inizio Valentino ha abbandonato la vaga idea di poter essere competitivo, di poter regalare ancora un pizzico di spettacolo. No, ha fatto tutto quello che c'era da fare. Curva dopo curva, idealmente ha abbracciato il pubblico sugli spalti - e che fortuna, salutare così - e quello in silenzio religioso a casa, a fare i conti con un'assenza sempre più pesante in futuro e comunque per nulla attenuata dagli ultimi risultati. 

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Una grande festa

Il fiume d'affetto è stato l'ultimo regalo che l'Italia ha fatto a Rossi, in un weekend in cui le emozioni hanno raggiunto picchi massimi. La pista del Sic, dieci anni dopo, è sembrata il luogo ideale per tagliare con quella che per i prossimi anni sarà la vecchia vita.

Sa bene, Vale, d'aver contribuito alla più grande impresa di tutte: farsi voler bene ovunque, comunque, con le vittorie, dandole persino uno stile. L'ultimo scherzo del destino gliel'ha fatto involontariamente Bagnaia: è scivolato a cinque giri dal finale, permettendo il ritorno alla vittoria di Marc Marquez. Non di certo il suo migliore amico. 

Muro Giallo Misano

Ma questo non va a intaccare la festa, la grande festa, che nelle ultime settimane da moticiclista Rossi ha preparato per se stesso. Il prossimo passo sarà inglobare tutto quest'affetto e tagliarlo a pezzetti, ognuno di questi un ricordo da custodire per sempre nella prossima vita.

La quercia di Simoncelli che veglia su Misano è il simbolo di come tutto passi e tutto rimanga allo stesso modo. E per Vale la MotoGP sarà esattamente questo: una parte fondamentale di vita che si spegne, in maniera docile e senza sgasata finale, e una parte gigantesca di passato che rimane, pronta a essere sfogliata di tanto in tanto.

In ogni caso, la sensazione è che vada via col sorriso, grato, senza più pensare a quell'ultima vittoria sfumata ma dopo aver imparato a godere di tutto ciò che è arrivato. Un uomo completo. Nell'abbraccio più giallo che ci sia.