Il volto fatto in casa della stagione da scudetto del Milan è quello di Sandro Tonali. In una squadra giovane, ricca di storie fuori dall'ordinario da raccontare da Ibrahimovic a Kalulu, passando per Maignan e Messias, quella del centrocampista lodigiano è sicuramente quella con la tinta rossonera più splendente.
La crescita di Sandro Tonali è stata clamorosa sotto tutti gli aspetti, di campo e non solo. Un leader con i fatti nel centrocampo del Milan che la scorsa estate ha voluto prendersi fortemente una seconda chance in rossonero, dopo non aver brillato nella prima tormentata stagione, abbassandosi lo stipendio pur di vivere il proprio sogno.
Un Tonali diverso
Nel calcio le statistiche non dicono tutto, ma aiutano a capire il contributo e la crescita di un giocatore. Non sostituiscono la parte umana del gioco, le emozioni e la passione, ma come nel caso di Sandro Tonali - giocatore che per emozioni e passione non è stato secondo a nessuno nel Milan campione d'Italia - certificano quanto è stato chiaro agli occhi di tutti nella Serie A TIM 2021/22.
Il primo del resto fu Stefano Pioli nei primi giorni di ritiro nell'estate 2021: "Ho ritrovato un Tonali (e un Leao ndr) diverso rispetto alla scorsa stagione". Parole al tempo lasciate cadere nel vuoto che oggi, a tricolore conquistato e appuntato sul petto, risuonano in maniera totalmente diversa.
"Ho ritrovato un Tonali diverso rispetto alla scorsa stagione" - Stefano Pioli
I numeri stagionali certificano la crescita
Dopo aver sofferto il salto di qualità dal Brescia al Milan, con tutte le pressioni del caso e una preparazione fatta velocemente e male nell'estate del 2020, con tanto di Covid, la crescita di Sandro Tonali è stata esponenziale nella Serie A TIM 2021/22.
Le prime due stagioni di Serie A TIM al Milan di Tonali a confronto
2021-2022 | Sandro Tonali al Milan in Serie A TIM | 2020-2021 |
31 | Gare da titolare | 17 |
5 | Gol | 0 |
2 | Assist | 0 |
85.6% | Precisione passaggi | 83.6% |
68.5% | Contrasti vinti | 67.8% |
55.4% | Duelli vinti | 50% |
38 | Passaggi a partita | 29.6 |
5.3 | Recuperi a partita | 4 |
1 | Tiri a partita | 0.4 |
1.2 | Occasioni create a partita | 0.6 |
0.22 | Grandi occasioni create a partita | 0.04 |
Centrocampista moderno
"Sandro Tonali è un ottimo centrocampista, ma non paragonatelo ad Andrea Pirlo. A me ricorda più Gattuso". Così si era espresso Adriano Galliani, storico ed ex amministratore delegato del Milan berlusconiano in tempi non sospetti.
"Non paragonatelo a Pirlo, a me ricorda Gattuso" - Adriano Galliani
Il paragone con Pirlo, vuoi per l'aspetto fisico o per il carattere apparentemente schivo e per gli inizi al Brescia, col senno di poi si può dire che sia stato un fardello con cui Sandro Tonali ha dovuto convivere. Lo stesso numero 8 del Milan, una volta vestito il rossonero, aveva dichiarato la sua passione per Rino Gattuso e di aver scelto il numero di maglio solo dopo aver chiesto il permesso al suo idolo. In pochi però gli hanno tolto l'etichetta da "nuovo Pirlo" di dosso, aspettandosi giocate impossibili e restando delusi.
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Impostazione e interdizione
Le qualità tecniche di Tonali, seppur non da regista da lanci millimetrici di 50 metri, non sono mai state in discussione. Nel centrocampo a due di Stefano Pioli in questa stagione ha saputo conquistarsi un posto da titolare fisso - al fianco a turno di Bennacer o Kessie - con la parte fisica del suo gioco: aggressività, pressing offensivo e coraggio.
La precisione al passaggio infatti è migliorata di poco, ma è nella percentuale di duelli e contrasti vinti - così come nella media di palloni recuperati a partita e nei passaggi che Tonali ha dato un grosso contributo.
Più presente, più battagliero, più determinato. Ecco cosa aveva visto Pioli fin dal primo giorno di ritiro. Doti da capitano, insomma, ma soprattutto da centrocampista in grado di portare il proprio contributo in entrambe le fasi di gioco.
La svolta offensiva
La vera novità, forse per lo stesso Tonali, è stata la produzione offensiva del centrocampista.
Nel giro di pochi mesi è passato dal chiudere una stagione senza gol (uno solo in precedenza col Brescia e su punizione) e senza assist, a diventare l'immagine dello scudetto del Milan con gol pesantissimi in trasferta con i suoi inserimenti offensivi, prima con la Lazio al 92' e poi con la doppietta di Verona.
Partendo da centrocampista, con il proprio pressing e l'aggressività sul portatore di palla avversario, nel momento chiave della stagione grazie a una condizione fisica ottimale e una trance agonistica invidiabile, Tonali ha fatto il salto di qualità in attacco con un tragitto portato avanti già dal gol su punizione alla prima stagionale in casa contro il Cagliari a San Siro.
- Cinque gol e due assist contro nessuno della stagione precedente
- Il triplo dei tiri in porta a partita
- Il doppio delle occasioni create a partita
- Più di cinque volte delle grandi occasioni create a partita
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Il sogno chiamato Champions League
Da mesi sul web circola la foto di un Tonali con la maglietta del Milan da bambino e una richiesta a Babbo Natale di una divisa rossonera come regalo. Immagini che, dopolo scudetto vinto a Reggio Emilia, potrebbero portare i bambini di oggi a credere in ciò che può sembrare impossibile.
Proprio come il Tonali ora uomo che di smettere di fantasticare proprio non ha voglia: "Sognare non costa nulla e allora in futuro vorrei provare a vincere la Champions League con questa maglia. Sarebbe indescrivibile".