La febbre del Beautiful Game ha invaso le strade di Doha e conquistato i 3 milioni di abitanti di un piccolo paese del Golfo Persico: il Qatar scopre finalmente la magia del gran calcio, e la abbraccia con un fervore tale da mettere in soggezione pure i "paesi padri" dell'Occidente. L'edizione 2022 della rassegna calcistica mondiale si radica negli otto stadi super tecnologici del Qatar, e sarà la prima di sempre a disputarsi in Medio Oriente. Sarà la prima volta assoluta anche per la Nazionale qatariota, l'unica qualificata direttamente ai gironi in qualità di paese ospitante, ma che fin qui non aveva mai preso parte ad alcuna edizione.
Il Qatar di Felix Sanchez Bas
Il progetto della nazionale qatarina fonda le sue radici nella Aspire Academy, centro di ricerca sulla scienza dello sport inaugurato nel 2004. Da quel punto in poi, la "Al-Annabi" - questo il soprannome della selezione del Qatar, che fa riferimento al colore marrone della propria divisa - ha incrementato significativamente il tasso qualitativo dei propri giocatori soprattutto grazie a una spasmodica azione di import di talenti da altri paesi arabi ed africani. Fa parte di questo progetto anche l'attuale ct del Qatar, il catalano Felix Sanchez Bas. La sua formazione parte da La Masia: Sanchez ha affinato le sue competenze per 10 anni (1996-2006) proprio nell'apparato giovanile del Barcellona e non è un caso se il suo calcio riflette molto le influenze di Pep Guardiola, Luis Enrique o addirittura Cruyff. Alla guida della Nazionale maggiore del Qatar da 5 anni, Sanchez è riuscito a vincere la Coppa d'Asia 2019.
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Talenti importati, contaminazione blaugrana e... soldi: fin dove può arrivare questo Qatar?
Prospettare un passaggio della fase a gironi, per una Nazionale modesta come il Qatar, è abbastanza proibitivo. Difficilmente il fattore ambientale e la preparazione ad hoc - i campionati nazionali sono stati interrotti a settembre per permettere ai giocatori di focalizzarsi al meglio sull'imminente kermesse - riusciranno a controbilanciare le evidenti lacune tecniche dell'undici schierato da Sanchez. La prima sfida con l'Ecuador, spedizione più abbordabile del girone, potrebbe già costituire un momento della verità per l' Al-Annabi.
Il girone del Qatar
- Qatar
- Ecuador
- Senegal
- Olanda
La stella del Qatar
A proposito di talenti importati, nella formazione del Qatar spicca quello del bomber Almoez Ali. Originario del Sudan, Ali è sbarcato in Qatar a soli 7 anni assieme alla famiglia. A 12 anni è entrato a far parte dell'Accademia Aspire, e il resto è storia: 41 gol in 85 partite per la Nazionale maggiore. Assieme al compagno Akram Afif, è il trascinatore di questa Al-Annabi. Assieme, i due hanno fatto registrare 71 gol in 176 presenze. Almoez Ali ha fatto gavetta nel calcio europeo in Austria, Spagna e Belgio, salvo poi tornare all'Al-Duhail, squadra di cui è leader assoluto.
Altri giocatori da tenere d’occhio
Akram Afif, ala sinistra e all'occorrenza centravanti, è l'ideale complemento per Almoez Ali. Eclettico e velenoso in profondità, è stato eletto capocannoniere del campionato qatariota nel 2019/2020. Altri giocatori di rilievo sono i seguenti:
- Saad Al Sheeb (portiere, Al Sadd)
- Abdelkarim Hassan (terzino, Al Sadd)
- Hassan Al-Haidos (attaccante, Al Sadd)
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I punti di forza
La squadra di Sanchez dovrà compattarsi al meglio per evitare imbarcate pesanti: l'unione fa la forza dunque, specialmente nell'idea di gioco filo-blaugrana impostata dal ct. Il 3-5-2 dotato di ali veloci e verticalizzazioni ricorrenti potrebbe facilmente adeguarsi a un abbottonato 5-3-2. I giocatori del Qatar si sono preparati come se fossero una squadra di club, dunque proveranno a battere le altre nazionali sul fattore dell'intesa.