Lo scudetto è stato cucito sul petto, ma quante volte il Napoli si è fermato a un passo dal successo? Quando ormai il tricolore è obiettivo acquisito, i timori del passato iniziano a diradarsi: la gioia è incontenibile, e in parte cancella annate comunque storiche eppure senza trofei da alzare. O meglio: senza la coppa principale tra le mani.
Per ben otto volte, il Napoli è arrivato al secondo posto in classifica. La prima? Quasi cinquant'anni fa. L'ultima? Appena cinque anni fa. Segno che gli alti, i bassi e le annate intermedie non hanno mai davvero intaccato l'esigenza e la bravura del calcio napoletano. Destinato a stare lassù, stavolta più di tutti gli altri.
Ecco l'elenco dei secondi posti del Napoli in Serie A TIM.
- 1974-1975
- 1987-1988
- 1988-1989
- 2012-2013
- 2015-2016
- 2017-2018
- 2018-2019
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La prima volta: 1974-1975
Ma facciamo un bel passo indietro. Alla prima squadra di Vinicio, che aveva fatto battere il cuore a tutti. Guidata dal tecnico brasiliano, con Corrado Ferlaino presidente, l'azzurro di quel Napoli aveva imparato a splendere in maniera meravigliosa, forte anche di alcuni giocatori indimenticati.
Su tutti, il nazionale Tarcisio Burgnich, ma anche il capitano Antonio Juliano, che cederà poi la fascia allo scudettato Bruscolotti (in quella stagione, appena 23enne). Dal mercato era arrivato un talento come Vendrame, a supportare un attacco formidabile. Braglia e Clerici, Clerici e Braglia: 16 reti a fine stagione per entrambi, in un campionato da 41 punti. Meglio fece solo la Juventus, a quota 43.
L'era Bianchi
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Tredici anni più tardi, lo scudetto arrivò. Per merito di Diego Maradona, ma anche delle intuizioni di Ottavio Bianchi. Che a Napoli aveva pure giocano, per cinque stagioni. Che a Napoli però entrò nel mito per quel tricolore meraviglioso, seguito da altre due stagioni comunque importanti.
Nel 1987-1988, la squadra azzurra rimase capolista fino alla ventisettesima giornata, perdendo in maniera incredibile quattro delle ultime cinque partite e cedendo il primo posto al Milan. Nonostante qualche turbolenza di spogliatoio, Ferlaino lo confermò anche nella stagione successiva, dove ottenne un nuovo secondo posto con tanto di finale di Coppa Italia (persa contro la Sampdoria) e la vittoria in Coppa Uefa.
Il secondo posto con Mazzarri
Dal post Bianchi si arrivò a Bigon, per un altro scudetto azzurro. E poi? Anni di incertezze. E di un fallimento storico, fino alla ripresa targata Aurelio De Laurentiis. Dalla Serie C alla Serie A riconquistata nel 2007, con Reja in panchina. Nel 2009, dopo un breve interregno di Donadoni, la scelta di ADL fu netta: Walter Mazzarri alla guida degli azzurri. E anni di ottimi piazzamenti portarono al capolavoro: 2012-2013, secondo posto in campionato e ancora alle spalle della Juventus.
Con un Cavani da 38 gol stagionali, 29 in campionato, quel Napoli totalizzò 78 punti in Serie A.
Due volte con Sarri
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Dopo Mazzarri arrivò Benitez. Dopo Benitez, ecco però il Napoli di Sarri. Che va letto tutto d'un fiato, come fosse il nome di un brevetto. E in effetti fu qualcosa di eclatante, importante, in tre stagioni dai battiti del cuore a ritmi forti. Nella prima annata, Sarri conquistò un nuovo secondo posto, ottenendo nuovi record fondamentali: intanto quello di punti, 82, poi quello di vittorie in campionato (25). Quel Napoli superò anche il primato di reti stagionali in tutte le competizioni (106) e il maggior numero di reti realizzate e minor numero di reti subite nel campionato italiano a 20 squadre, rispettivamente 80 e 32 gol.
Si poteva fare meglio? Sì, che si poteva. Anche senza scudetto. Il terzo anno sulla panchina azzurra lo vede nuovamente al secondo posto: stavolta i punti sono addirittura 91, con 28 vittorie e appena 29 reti subite. Come nel 2016, solo la Juve aveva fatto meglio di quel Napoli.
Il Napoli di Ancelotti
Da Sarri e l'addio al Chelsea, l'occasione di riscatto definitiva con Carlo Ancelotti, almeno nei piani del presidente De Laurentiis. Non sarà sempre amore con la piazza, ma sarà comunque secondo posto nella prima stagione con 79 punti fatti, 11 in meno della Juventus da scudetto ma 10 in più di Atalanta e Inter, rispettivamente al terzo e al quarto posto.