Adrian Newey rimane in Inghilterra. L’ingegnere britannico lavorerà per l’Aston Martin a partire dal 2025. L’annuncio è arrivato in una conferenza stampa convocata dal team presso la sede di Silverstone. L’ex Red Bull si concentrerà prevalentemente sulla monoposto del 2026, annata in cui cambieranno i regolamenti tecnici. “Lawrence (Stroll, proprietario del team, ndr) mi ha convinto a venire qua. Ci conosciamo da anni, è molto persuasivo per via della sua passione, del suo impegno e del suo entuasiasmo”.
Newey ha anche annunciato che diventerà azionista del team di Silverstone, confermando un rumor delle ultime settimane: “Lo stile di Lawrence nella Formula 1 moderna è unico. Non mi era mai stato offerto di essere azionista e partner di un team”. Alla conferenza era presente anche il patron della Aston Martin, comprensibilmente soddisfatto e consapevole di aver appena ingaggiato uno degli uomini più decisivi della Formula 1: “Abbiamo un team molto forte. Newey, che sarà Managing Technical Partner, darà una direzione a questa squadra”. Il corteggiamento di Lawrence Stroll nei confronti di Newey comincia da lontano, si parla addirittura di anni, e si è intensificato da aprile in poi, quando l’ingegnere britannico ha trovato un accordo con la Red Bull per risolvere il proprio contratto. A convincere Newey è stato anche il quartier generale, nuovissimo, del team a Silverstone: “Queste infrastrutture sono pazzesche e tra l’altro anche funzionali, fattore da non dare per scontato”. L’ex Red Bull ha visitato il quartier generale in giugno, rimanendone impressionato: “Non so quanto possa essere costato, ma sicuramente non poco. È una dimostrazione delle ambizioni di Lawrence”. Lo stesso Stroll ha parlato delle infrastrutture del team e dell’importanza della visita fatta da Newey: “La visita di giugno è stata molto importante, è difficile capire queste infrastrutture senza vederle di persona.” Diversi team hanno provato ad ingaggiare l’ingegnere più decisivo della Formula 1 moderna, ma alla fine ad avere la meglio è stata l’Aston Martin, che si candida a un ruolo da protagonista nel 2026, come sottolineato da Lawrence Stroll: “Adrian è il migliore in ciò che fa, sono molto orgoglioso del suo arrivo. È un’altra dimostrazione della nostra volontà di costruire un team in grado di lottare per vincere i titoli”.
Un’intesa, quella tra Newey e Stroll, evidente fin da subito, almeno secondo il patron dell’Aston Martin: “Le nostre prime conversazioni hanno confermato che c'era un desiderio condiviso di collaborare in un'opportunità unica nella vita. Quando ha visto quanto realizzato a Silverstone, ovvero il nostro incredibile campus e la galleria del vento più nuova tra tutti i team di Formula 1, e il gruppo di persone talentose che abbiamo riunito, ha capito velocemente quello che vogliamo ottenere”. Sulla trattativa avuta con la Ferrari, Newey ha preferito rispondere in maniera ambigua: “Ho ricevuto offerte da tanti team, il che mi lusinga. Non ho parlato con tutti quelli che hanno provato a contattarmi. Alla fine è stata chiara per me la scelta dell’Aston Martin”. Alla conferenza stampa hanno fatto una breve comparsa anche Fernando Alonso e Lance Stroll, i due piloti dell’Aston Martin. Il canadese, figlio del proprietario della scuderia, ha sottolineato l’importanza di questo annuncio per il team: “È un grande giorno, il più eccitante della storia del team. Adrian ha vinto più titoli di chiunque nel paddock ed ora si veste di verde. Il 2026 non è lontano, i nuovi regolamenti daranno grandi possibilità. È eccitante avere Adrian a bordo”. Alonso ha ricordato i tanti anni di battaglia contro i team di cui faceva parte Newey, sottolineando come il talento dell’ingegnere inglese abbia spinto lui e tutte le sue squadre precedenti a migliorarsi: “Abbiamo lottato tanti anni, lui è sempre stato una ispirazione. Il suo talento ci ha spinto tutti a fare meglio, tutti abbiamo dovuto alzare l’asticella per competere con lui. È un grande acquisto per il team. Siamo il team del futuro, si vede la mano di Lawrence. Sarà una opportunità incredibile poter lavorare con queste persone e imparare molto da loro”.
Fonte: Gazzetta.it