Non era tutto chiuso, ma di sicuro adesso è tutto aperto. L'Inter ha dato una spallata al campionato e ha battuto meritatamente il Napoli: non solo perché ha segnato più gol degli avversari, ma perché ne ha minato le certezze. E dubbio su dubbio, ha sacalato e compiuto un nuovo passo verso la vetta. Dista quattro punti. Niente d'insormontabile.
La grande occasione
La sensazione è che i nerazzurri fossero più pronti per tutto. Per la pesantezza della sfida, intanto. Ma anche per la risposta che un momento del genere portava con sé. Non era l'ultima chiamata, ma scivolare a dieci punti avrebbe concesso il beneficio del dubbio sul reale valore dell'Inter. Dubbio prontamente smentito dalla personalità della squadra. Che non sarà solidissima come nella sua versione contiana, ma quando c'è da pungere lo fa con assoluto valore.
Ecco allora, passo dopo passo, tutte le virtù di una squadra costruita per vincere a prescindere dalle dolorose assenze, oggi sempre più ricordi sfocati dalla forza del gruppo. Se non c'è Dzeko, Correa fa una grande gara; se non c'è De Vrij, Ranocchia fa il massimo. E sfruttano tutti la grande occasione, di squadra e dei singoli, correndo più del Napoli e vincendo lì dove non aveva mai vinto nessuno: tre gol a una squadra che ne aveva subiti quattro in dodici partite, possesso palla sul 50% contro una squadra che aveva oltre il 60% di media. Con le stesse armi, più la convinzione, Inzaghi per larghi tratti ha domato Spalletti e i suoi.
Napoli senza coraggio
Diventare grandi è sempre un atto di consapevolezza. Va oltre i risultati - che possono legittimare, ma non raccontare tutto - e in particolare è un esercizio definitivo: lo sei o non lo sei, non c'è una sfumatura o una via di mezzo. C'è un percorso, certo, e il Napoli lo sta seguendo tutto. Non per questo non si può parlare di occasione persa, non particolarmente per la classifica, quanto per una presa di coscienza in ottica scudetto.
L'ha detto Spalletti e l'ha confermato il campo: è mancato il coraggio. Nel primo tempo e nella prima parte della ripresa. E' mancato il coraggio ed è stato un duro colpo vedere sfumare una notte così bella, e così ben messa da Zielinski, evaporare sotto i colpi martellanti dell'Inter. Quasi impotente, la squadra azzurra dovrà riprendere coraggio e provare a scrollarsi di dosso gli strascichi: c'è l'Europa nel mezzo, poi la rabbia di Sarri post Juve. Lo scudetto si gioca in determinati attimi di stagione, questo è uno di quelli.