La situazione ora è decisamente diversa. Se all'andata, il 16 ottobre, il campionato era cominciato da poco e tutte le squadre si trovavano molto vicine, arrivati al giro di boa le gerarchie sono più marcate.
Dopo la vittoria della squadra di Sarri sui nerazzurri di qualche mese fa la classifica diceva così:
- Milan 22
- Napoli 21
- Inter 17
- Roma 15
- Lazio 14
Oggi Inter e Lazio sono invece separate da ben 14 punti (l'Inter ha una partita da recuperare): nerazzurri in testa a 46, biancocelesti ottavi, a 32 punti. Due mondi distanti, eppure, sulla carta, la sfida sembra più che equilibrata.
Il 3-1 dell'Olimpico
Perisic che apre le danze al 12esimo su calcio di rigore. Gestione del match, poi una ripresa nel segno della Lazio, abilissima a sfruttare i contropiedi e cinica come non mai.
La sfida si chiuderà con 19 tiri a 12 per la Lazio, che prima troverà il pareggio su rigore con Immobile al 64' e poi, negli ultimi dieci minuti, infilierà i due colpi del k.o. con Felipe Anderson e Milinkovic Savic.
Le polemiche nerazzurre
La sfida è rimasta negli occhi dei tifosi per il caos dopo la rete del 2-1 laziale, realizzata con Dimarco a terra per via di un problema fisico, risolto poco dopo. Con l'Inter che chiedeva di gettare fuori il pallone, con la Lazio che, al termine della partita, si è difesa dicendo che gli stessi nerazzurri proseguirono la loro azione nonostante il lieve infortunio dell'attaccante.
Le solite questioni che "a volte ritornano", e che mettono da parte l'unico dato oggettivo: in questi casi è sempre l'arbitro a decidere.
L'aggressione a Felipe Anderson in campo (e sui social...) accese gli animi e anche per questo, con questi conti ancora in sospeso da quella volta, la sfida promette scintille...
L'andamento di Lazio e Inter
Inversamente proporzionale il percorso delle due squadre in questa prima fase di stagione. Se la Lazio sembrava aver trovato nuova verve dall'arrivo in panchina di Sarri, il tempo ha fatto ricredere un ambiente ora molto teso. L'ottavo posto in classifica, il secondo posto nel girone di Europa League che obbligherà la squadra ai sedicesimi di finale nel torneo e qualche k.o. inaspettato, hanno minato la fiducia nel nuovo tecnico.
Discorso diametralmente opposto per i nerazzurri, che poco per volta hanno cominciato ad assimilare le idee di Inzaghi, trovando risultati, continuità e, soprattutto, convincendo. C'è chi giura che questa squadra, nonostante le difficoltà estive, sia addirittura più forte di quella che l'anno scorso è stata capace di strappare lo Scudetto alla Juventus.
Il match di Inzaghi
Per Inzaghi, poi, una sfida ovviamente più sentita. Dopo aver lasciato ai suoi ex 3 punti a inizio campionato, la voglia di prendersi lo scalpo della Lazio è enorme.
Il momento della verità
Il campo sarà testimone di un momento da "bivio". La Lazio, perdendo, dovrà probabilmente cominciare a pensare che il prossimo anno, in Europa, non ci sarà. Tutti i punti cominciano a diventare fondamentali e una prova di carattere contro i primi della classe è ciò che serve per cambiare registro.
L'Inter, invece, non è sazia. Ha saputo raggiungere e sorpassare Milan e Napoli in campionato, ribaltare il cammino in Champions dopo un avvio difficile e non vuole smettere. Dalla sua, un'arma in più: la voglia di vendicarsi di quel maledetto 3-1 dell'andata...