Dopo la finale Mondiale tra Argentina e Francia (ma anche tra Theo Hernandez-Giroud contro Lautaro e Dybala) le attenzioni in Italia saranno tutte sul conto alla rovescia verso il ritorno della Serie A TIM.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Edin Dzeko ha parlato del 2023 che attende l'Inter, chiamata a tentare la rimonta in campionato.
Le parole di Dzeko
"Accelerare, dobbiamo accelerare. Mi concentrerei sul dopo la sosta: spero che l'Inter faccia meglio senza ripetere gli stessi errori fatti in passato. Tanti giocatori si sono riposati, anche chi è tornato dal Mondiale: a volte il corpo può persino reagire meglio".
Inter
"Sto bene fisicamente, voglio vedere tanti compagni come arriveranno alla mia età, ma tutti me lo dicono: vorrebbero arrivarci come me. Bisogna lavorare parecchio, io non mi risparmio, anche se quando scendi in campo è la qualità a fare la differenza".
Il match con il Napoli
"Bisogna dare merito al Napoli se ha accumulato questo distacco. Certamente 11 punti sono tanti, ma sono dovuti a quei mesi non positivi da parte nostra. Inutile stare lì a pensarci: si può recuperare, ma dobbiamo accelerare".
"La scorsa stagione può essere di lezione: a gennaio eravamo già campione d'Italia e forse lì ci siamo rilassati, pensando che il più fosse fatto. Ma in Italia non è così: non c'è una partita in cui non dare il 100%".
L'ottimismo per la rimonta
"Sono ottimista di natura, ed è anche la squadra a rendermi così: l'Inter per definizione è una squadra di grandi giocatori. Chi arriva per alzare il livello è il benvenuto, ci serve. Io abbraccio tutti, Lukaku o chiunque altro".
La convivenza con Lukaku
"I grandi giocatori possono sempre giocare insieme, non vedo problemi nel giocare insieme a Romelu in attacco, così come gli altri miei compagni. In carriera ho giocato insieme ad attaccanti come me: con Grafite al Wolfsburg, Balotelli e Negredo al City, alla Roma con Schick".
"Conosco Romelu da quando eravamo in Inghilterra. Ci siamo spesso sfidati, ma a fine partita parlavamo con piacere, e questo anche quando io ero a Roma e lui all'Inter. La competizione è giusta, anzi necessaria, ma tutti pensiamo che chi va in campo va sostenuto da chi è fuori".
L'Inter in Champions
"C'è chi dice che non siamo abbastanza europei, io dico solo che siamo una grande squadra che nella prima parte di stagione non ha espresso il suo valore. Siamo andati meglio in Champions e ora con il Porto abbiamo il 50% di possibilità. Il valore lo dà però il campo. Intanto vogliamo la Supercoppa contro il Milan".
Questione rinnovi
"Skriniar è forte, un potenziale capitano. Lo amiamo, ma ognuno deve fare le scelte migliori, nessuno ha il diritto di entrarci. Il mio rinnovo? Voglio fare bene fino a giugno, il resto verrà da sé".