Apprezzato talent di Dazn, la sua nuova “carriera” dopo 351 presenze in Serie A TIM (44 gol e 28 assist) tra Lazio, Parma e Cesena, Marco Parolo analizza ciò che il campionato ha offerto fino a questo momento, riservando subito un applauso alla vera sorpresa: “Senza dubbio il Bologna, allenato e gestito da due grandi come Thiago Motta e Giovanni Sartori. Credo che non debbano nascondersi: l’Europa può essere un obiettivo concreto”.
Parolo, da cosa nasce questa convinzione?
“Il progetto del Bologna è nato tempo fa. Già l’anno scorso la squadra ha mostrato di avere un certo potenziale, il merito dell’allenatore è evidente. Inoltre, e qui entra in gioco la dirigenza, hanno scelto giocatori forti e futuribili. Penso che ci sia tutto per lottare fino alla fine per l’Europa”.
Getty
In generale, la classifica rispecchia i reali valori tecnici?
“Direi di sì, con la differenza – in positivo – proprio del Bologna. Facile immaginare che il Napoli avrebbe incontrato delle difficoltà: stesso discorso per il Milan, che comunque è ancora lì. L’Inter è una corazzata, mentre la Juventus ha sposato le idee del mister e non mi sorprende vederla lassù”.
Allegri deve pensare allo Scudetto?
“Deve provarci, perché vedo unione a vari livelli. E non è un caso che questi risultati stiano arrivando dopo l’inserimento di Giuntoli”.
Eppure si continua a parlare di un gioco deficitario, nonostante sia a un solo punto dall’Inter.
“Il risultato viene prima di tutto. E ognuno ha il proprio stile e le proprio idee, si può vincere in tanti modi: ‘alla Guardiola’, magari ‘alla Inzaghi’ oppure ‘alla Allegri’. La squadra ha riacquisito una certa mentalità e il gioco proposto nasce dalle caratteristiche dei giocatori”.
Giusto, quindi, proporre questo tipo di calcio?
“Certo, Allegri non potrebbe fare altrimenti. Faccio un esempio: dietro Inzaghi ha degli elementi che amano avere il pallone tra i piedi, la Juve con Gatti, Rugani e Bremer conta su difensori puri e meno tecnici. Non a caso, abbiamo visto spesso Alex Sandro nei tre. Massimiliano ha trovato il giusto equilibrio: sta facendo bene ed è giusto che vada avanti su questa strada”.
Getty
L’Inter è la favorita per lo Scudetto?
“Sì, non solo per la rosa. Gioca bene, il merito è di Inzaghi e del suo staff. Nel tempo la squadra ha consolidato certe idee e la dirigenza è stata brava a scovare alcuni uomini, Thuram in primis: un attaccante perfetto che si sposa alla grande con il gioco proposto dall’allenatore. D’altronde, Marotta è una garanzia”.
Domenica al “Maradona” sono stati maggiori i demeriti del Napoli?
“No, l’Inter ha fatto una grande partita e gli azzurri non hanno fatto così male. In generale, stanno pagando la partenza di Kim che nel complesso avrebbe garantito 4-5 punti in più. Mazzarri, comunque, ha già un merito: ha ricompattato il gruppo, a partire da Osimhen. La colpa di Garcia è stata quella di non aver trovato il giusto feeling con i ragazzi, nonostante certe problematiche fossero da mettere in conto: ripartire dopo aver perso il ‘Comandante’ (Spalletti, ndr) sarebbe stata dura per chiunque. Voglio, però, aggiungere: con il tecnico francese forse qualche giocatore non si è messo in discussione”.
Il bilancio parziale della stagione del Milan?
“Qualche problema c’è, ma in Serie A è sempre lì: il valore dei calciatori è alto. Forse sta pesando anche una Champions League vissuta a mille all’ora. Proprio sull’Europa, va detto che ha giocato delle partite in modo anche rischioso, che avrebbe potuto anche vincere: penso all’andata contro il Newcastle e alla trasferta di Dortmund. Tante occasioni, pochi punti. Con un paio in più oggi il girone sarebbe diverso”.
Getty
Capitolo Nazionale: cosa c’è da aspettarsi in un gruppo con Spagna, Croazia e Albania?
“Sulla carta l’Italia è la seconda forza, non troppo distante dalla Spagna. La Croazia è inferiore, anche se sarà l’ultimo ballo di Modric: questo potrebbe essere un fattore e nelle gare secche non sono mai da sottovalutare. Personalmente, sono fiducioso. Anche per quello che ha già dimostrato Spalletti: ha trasmesso subito le sue idee, che si sono viste chiaramente nel secondo match con l’Ucraina. In Germania possiamo dare fastidio…”.