Pronipote di Gina Lollobrigida icona del cinema italiano e strepitosa protagonista con Vittorio De Sica di "Pane, amore e fantasia", Francesca è la prima medaglia italiana di Pechino 2022 e prima donna a salire su un podio olimpico di pista lunga . Una medaglia che mancava da Enrico Fabris sul ghiaccio di casa a Torino 2006. Una medaglia d’argento che vale come un oro, alle spalle dell’imbattibile olandese Irene Schouten.
La Lollo se l’è regalata a trent’anni, anzi s’è fatta un bellissimo regalo di compleanno, nata a Frascati il 7 febbraio 1991. Papà Maurizio le ha messo i primi pattini a quattordici mesi e da giovane ci andava a scuola, inseguendo al traino delle auto romane con quel gusto adolescenziale per lo sport estremo . Da giovane donna ha invece scelto la fatica del ciclismo dimenticandosi, almeno su due ruote, delle scie. E in estate s’è sposata, iniziando i suoi trent’anni d’argento vivo.
Nel suo palmares ci sono 16 titoli mondiali a rotelle prima di pattinare sul ghiaccio , campionessa europea Mass Start nel 2018, medaglia di bronzo pochi giorni fa dei 3000 metri di Heerenveen, la pista della Schouten, rivale da sfidare con ossequio e voglia di migliorare. Chissà se già nella Mass Start Olimpica, che poi sarebbe la sua vera specialità. Chissà se di pane e tulipani o d’amore e fantasia .
Arianna Fontana 9: una storia di ghiaccio veloce
È arrivata subito la nona medaglia di Arianna Fontana alla sua quinta Olimpiade da Torino 2006. È arrivato l’ argento nel rodeo della staffetta mista sulla pista corta di Pechino. È stata una finale di Short Track vincente per lei, per Martina Valcepina , per Andrea Cassinelli e Pietro Sighel ultimo staffettista a 16 millesimi dalla Cina . Per una punta di lama ma non importa, perché lo spessore di questa medaglia d’argento è notevole, specie per Arianna Fontana primatista di podi nello Short Track e a una sola medaglia dalle dieci della fondista Stefania Belmondo.
Miti bianchi, icone dei Giochi Invernali e di un’Italia che a Pechino conta già due argenti. Si va veloci sul ghiaccio in pista lunga e su quella corta . Che la neve ci porti le stesse soddisfazioni.
Therese Johaug: il primo oro di pechino
La prima medaglia d’oro pechinese la vince Therese Johaug nello Skiathlon : una gara di 7,5 chilometri in tecnica classica più uguali in tecnica libera. Rompe il ghiaccio la Norvegia, destinata a dominare il medagliere del fondo e dei Giochi Olimpici , con una medaglia che riscatta la carriera di un’atleta straordinaria, vincitrice di 14 titoli iridati eppure solo al primo oro olimpico individuale dodici anni dopo la staffetta di Vancouver 2010. Assente a PyeongChang 2018 per positività a un anabolizzante, oggi la redenta Johaug ha seminato bellezza e avversarie , stravincendo la prima finale olimpica. Certo che non poteva ancora essere il tempo di Martina Di Centa figlia d’arte, 26a al suo debutto sulla neve a Cinque Cerchi.
Wallberg: colpo gobbo a Pechino
Tra le gobbe del Freestyle cade invece il primo mito olimpico. Si fa per dire, nel senso che il canadese Mikael Kingsbury, oro a PyenogChang 2018 e 3 volte iridato Moguls, consegna la nuova corona allo svedese Walter Wallberg . È anche questione generazionale: Wallberg ha ventun’anni, è alla sua prima Olimpiade e ha già deposto il re. Uno spettacolo.