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Parigi 2024

Jacobs: "La mia carriera non finisce qui: a Los Angeles 2028 ci sarò. Ora tutto per la 4X100"

Andrea Buongiovanni
Jacobs: "La mia carriera non finisce qui: a Los Angeles 2028 ci sarò. Ora tutto per la 4X100"N/A
Marcell già pronto a ripartire per i prossimi Giochi. Il 30 agosto potrebbe essere al Golden Gala di Roma. La moglie Nicole: "Orgogliosa di te, ci manchi"

"La mia carriera non finisce qui". Marcell Jacobs, nell’incandescente notte parigina di domenica, subito dopo la pirotecnica finale dei 100, lo ha detto a caldo, d’impulso. E lo ha ribadito ieri. Come a voler sottolineare: "Mi avete tolto la corona, ma state certi che lotterò per riprenderla". L’eco dei boati della prova più veloce della storia – seguita sulla sola Rai 2 da 4.699.000 telespettatori, dopo i 5.210.00 delle semifinali di meno di un paio di ore prima - non si è certo spenta. Ci vorrà tempo per elaborare con precisione quanto accaduto a Saint-Denis, sulla pista color lilla di fabbricazione italiana. Per percepirne l’esatta portata occorrerà anche una sensibilità particolare. Quei 12 centesimi di secondo che hanno separato il vincitore, Noah Lyles (9”79), dall’ottavo, Oblique Seville (9”91), racchiudono tutto il fascino della gara regina della regina degli sport. Di uno spettacolo elevato alla massima potenza. Serve ricordare che mai, in alcun 100, in alcun contesto, in otto erano contemporaneamente scesi sotto i 10 secondi? Essere stato tra i protagonisti dello show è roba per eletti. E Jacobs, in testa al passaggio dai primi 20 metri e poi in linea coi migliori sino al traguardo, protagonista lo è stato davvero.

"Volevo dimostrare ancora una volta che, nonostante tutte le difficoltà che si possano incontrare nella vita, bisogna saper cadere e rialzarsi ogni volta – ha scritto ieri il poliziotto gardesano sui social -: è ciò che ho sempre fatto. In finale ho avuto un’ottima partenza, ho cercato di spingere fino alla fine. Gli altri hanno corso molto forte e io ho dato tutto me stesso. Questo ultimo anno è stato complesso, ho dovuto cambiare tutto: Paese, allenatore, compagni di allenamento e molto altro. Tuttavia, ho sempre creduto in questo progetto: 9”85 è un risultato importante". Lo sguardo, però, è già rivolto al futuro. "Resto un po’ amareggiato – ha aggiunto - perché c’era la possibilità di una medaglia. Nei prossimi giorni mi concentrerò sulla 4x100: darò tutta la mia energia. Grazie a tutti per il supporto; la carriera di Marcell Jacobs non finisce qui. Ci sono molti obiettivi da raggiungere nei prossimi quattro anni".  Il mirino, in qualche modo, è quindi già puntato sul Los Angeles Coliseum, dove Carl Lewis, ai Giochi 1984, con i suoi quattro ori, diventò leggenda. E dove si disputeranno le gare di atletica nell’edizione 2028. Prima, naturalmente, anche per Marcell – che il 26 settembre compirà 30 anni - ci saranno tanti passaggi prestigiosi. Rimanendo alle sole rassegne globali all’aperto, i Mondiali di Tokyo 2025, gli Europei di Birmingham 2026 e i Mondiali di Pechino 2027. Nemmeno il suo 2024 agonistico finirà a Parigi: nel mirino, calendari internazionali alla mano, potrebbe esserci la tappa di Diamond League del 25 agosto a Chorzow, in Polonia e, soprattutto, quella di cinque giorni più tardi del Golden Gala di Roma. Più altri appuntamenti in settembre, con l’eventuale finale del circuito del 13-14 a Bruxelles. Ma per rimanere al vertice, nel breve e nel lungo periodo, vista la concorrenza dovrà probabilmente lavorare ancora di più sulla fase lanciata.

Analizzando la finale di domenica e mettendola allo specchio con quella di Tokyo di tre anni fa col relativo 9”80, si nota infatti come Marcell abbia “perso” qualcosa nel finale. A Parigi ha reagito meravigliosamente allo sparo (0”114), guadagnando quasi 5 centesimi di secondo rispetto al giorno dell’impresa giapponese (0”161). Altri 3-4 centesimi di margine a favore sono stati concessi dal vento, che allora aveva spirato a +0.1 metri al secondo e stavolta a +1.0. Domenica sera Jacobs ha coperto i primi 50 metri in 5”60 (terzo), poi ai 60 è passato in 6”44 (quarto) e quindi ha chiuso gli ultimi 40 in 3”41, 6/100 più lento, per esempio, di Lyles. Quando a ottobre tornerà al lavoro a Jacksonville agli ordini di Rana Reider, la resistenza alla velocità sarà certamente un tema. Il sostegno Marcell, per com’è andata, non può non recriminare un po’. In suo sostegno, tra i tanti, è intervenuta la moglie Nicole che, dal Texas, dove si trova in questi giorni con parte della famiglia, gli ha scritto: "Non ci sono parole per descrivere quanto sia orgogliosa di te, amore. Hai dato il meglio. Fa parte della vita: non sempre si può vincere. Ma per me hai vinto comunque. Ti aspettiamo a casa a braccia aperte, ci manchi da morire". Marcell cercherà di rimettere tutti in fila anche per lei. 

Fonte: Gazzetta.it