Imprescindibile. Se Simone Inzaghi potesse scegliere un aggettivo per descrivere Correa probabilmente la scelta ricadrebbe su questo termine. Il nuovo tecnico nerazzurro ha voluto fortemente a Milano uno dei giocatori su cui più ha puntato in queste ultime stagioni a Roma. Tre anni insieme, e la necessità di avere un riferimento di fiducia in un reparto avanzato completamente rivoluzionato dall’addio di Lukaku e dagli arrivi di Çalhanoğlu e Dzeko.
L’arrivo di Correa ha così aperto diverse variabili nel reparto offensivo.
La carriera di Correa: dall’Estudiantes all’Europa
Giovanili nel River Plate, raggiunto dopo aver salutato a soli 11 anni la sua Juan Batista Alberadi, poi nel 2006 il passaggio all’ Estudiantes La Plata, con il quale Joaquín esordisce nella massima divisione argentina.
Lì cresce, tra gli altri, accanto a un altro ex interista leggendario, Juan Sebastián Verón , prima del passaggio in Europa, sponda Sampdoria , nell'estate 2014. Le stagioni 2016/2017 e 2017/2018 sono una parentesi spagnola, sponda Siviglia , fino all'arrivo alla Lazio ufficializzato l'1 agosto 2018.
Dove può giocare nell'Inter di Inzaghi
Correa colma un vuoto nell'attacco dell'Inter, riempiendolo di numerose variabili. Saranno due i principali partner dell'argentino: Dzeko, anche lui fresco di arrivo a Milano, pronto a interagire con un compagno fisicamente e tecnicamente complementare alle sue caratteristiche (basti ricordare quanto ha fatto bene il bosniaco con Salah accanto a Roma), e Lautaro, già compagno di gioie in Argentina e che potrà pensare più a essere prima punta, come le sue corde vogliono, con accanto il Tucu.
Nel 3-5-2 base di Inzaghi, Correa è semplicemente perfetto e, soprattutto, già a conoscenza delle idee di gioco del tecnico. Inventare e costruire, ma anche segnare. La duttilità della seconda punta ormai ex Lazio è cosa nota: oltre al suo ruolo naturale ha giocato anche come ala sinistra e trequartista.
La sua visione di gioco e la sua capacità di assistere i compagni grazie a doti tecniche eccellenti, unite alla sua velocità e ai suoi dribbling, hanno già portato profondità alla squadra e, al contempo, un ottimo legame tra i reparti di attacco e di centrocampo.
Negli ultimi due campionati Correa è stato utilizzato da Inzaghi prevalentemente nella zona centrosinistra del reparto avanzato biancoceleste come evidenziano le heatmap della stagione 19/20 (sinistra) e 20/21 (destra).
Il feeling con Lautaro
Con Lautaro Martinez il legame è particolare: i due a ottobre 2020 si sono resi protagonisti di una vittoria storica in Bolivia che mancava da 15 anni e che ha consegnato la Qualificazione Mondiale all'Argentina (2-1 reti per l'appunto di Lautaro e del Tucu su assist del 10 nerazzurro).
L'estate 2021 poi è stata il coronamento di un percorso culminato con la vittoria della Copa America .
Non va poi dimenticato un aspetto importante: Correa, per caratteristiche, è anche una potenziale arma da inserire a partita in corso, forse una delle cose che è più mancata all'Inter degli ultimi anni in cui Lukaku-Lautaro erano punti saldi e inamovibili.
I numeri di Correa
Un ruolo, quello del Tucu, che consiste prima di tutto nel rifornire la prima punta con palloni da spingere in fondo al sacco. Assist man sì, ma non solo.
In Serie A TIM Joaquin Correa ha messo a segno 27 gol in 125 partite. Due le maglie indossate prima dell'Inter: quella della Sampdoria con 3 reti nella sua seconda stagione a Genova, e quella della Lazio, lì 22 gol (a cui vanno aggiunti i 3 in Europa League, i 2 in Coppa Italia – uno nella finale vinta contro l’Atalanta per 2-0 – e i 3 in Champions League della Stagione 2020/2021).
Assistman perfetto
Il feeling con Immobile è cosa nota: i due sono quelli che più hanno segnato nell'ultimo triennio (83 gol per l'ex Scarpa d'Oro, 30 per il Tucu). Nelle ultime due stagioni i biancocelesti hanno segnato 170 gol in tutte le competizioni e Correa è entrato in 29 di questi (21 gol e 8 assist).
Nella Serie A 2020/21 Joaquin Correa ha partecipato a 11 gol (otto reti e tre assist) eguagliando il suo miglior rendimento in un singolo campionato, registrato nelle due stagioni precedenti (2018/19 e 2019/20) e chiudendo la sua miglior stagione in termini realizzativi in tutte le competizioni (11).
5 milioni per il prestito di quest’anno, 25 quelli per il riscatto obbligatorio e un milione di bonus in ballo che dipenderanno dalla qualificazione o meno in Champions dei nerazzurri. Una mossa che sulla carta appare azzeccatissima e che rende felice Inzaghi.
L'esordio con doppietta in nerazzurro
Prima del Tucu c'erano riusciti solo Kallon, Recoba, Ventola, Vieri e Pazzini. A fare cosa? Doppietta all'esordio, ovviamente. Con i due gol rifilati al Verona, Correa si è aggiunto a questo specialissimo elenco di bomber capaci di esordire in nerazzurro con due perle.
Il gol di testa alla sua prima con Lautaro e compagni è apparso quasi un gesto che serviva a dimostrare la sua leggerezza e convinzione nella scelta presa: una tipologia di gol che mancava al Tucu dai tempi del Siviglia. Era il 2017 infatti quando l'argentivo andava a segno di testa in Spagna. Il gesto tecnico, preciso, ha galvanizzato l'intero ambiente, certo di aver fatto la mossa giusta sul mercato andando a inserire il tassello mancante.
Certo è che è presto per parlare di acquisto perfetto, ma le premesse di un'ottima stagione ci sono. E la voglia messa in campo dal numero 19 non può che fare ben sperare. El Tucu è pronto a conquistare San Siro.