L’entusiasmo, quello che serve dopo il primo anno senza trofei dell’ultimo decennio.
Funzionale, il termine che più si addice al calciomercato della Juventus. La mission è chiara: tornare a vincere in Italia e fare meglio possibile in Europa. Per fare questo era necessario rivoluzionare una rosa che lo scorso anno ha dimostrato di avere qualcosa in meno rispetto alle principali concorrenti per lo scudetto, anche per stessa ammissione di Allegri.
E nell’ottica dell’entusiasmo e della funzionalità, Cherubini e Arrivabene hanno inaugurato questa sessione di mercato con due super colpi a zero come Pogba e Di Maria, dopo aver deciso di non rinnovare il contratto di Bernardeschi e soprattutto di Dybala.
Bremer, dopo Gatti, bloccato a gennaio, il ritorno di Fagioli e per ultimo l’arrivo di Kostic, arricchiscono un quadro non ancora completo. All’appello manca almeno un centrocampista e un vice Vlahovic, con Paredes e Depay candidati principali a colmare i tasselli mancanti. Occhio anche al terzino sinistro, dopo l’uscita di Pellegrini.
Come cambia la Juve
In attesa del recupero di Chiesa, ci sono comunque le basi per un 4-3-3. Di Maria e Kostic, con Cuadrado e Kean come alternativa, rappresentano due garanzie. Due dei migliori assistmen in Europa nelle ultime stagioni, l’ideale per un finalizzatore d’eccezione come Dusan Vlahovic. A centrocampo ruota tutto attorno a Pogba, almeno per oggi. Con il francese out è lo stesso reparto dell’ultima stagione, con l’aggiunta di Fagioli dopo l’esperienza alla Cremonese. Ecco perchè è necessario uno sforzo, ma molto passa dall’eventuale cessione di uno tra Rabiot e Arthur.
Con Bremer al posto di De Ligt cambia anche il modo di difendere, con il brasiliano che per caratteristiche si sposa meglio con Bonucci rispetto all’olandese. Le ultime tre settimane di mercato diranno di più sul valore di questa Juventus, che però ha già chiarito le proprie intenzioni: tornare a vincere in Italia e fare bene anche in Europa.