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Juventus, investimenti sui giovani e mosse invernali: ecco come sta cambiando la linea societaria

Juventus, investimenti sui giovani e mosse invernali: ecco come sta cambiando la linea societariaGetty
È la sessione "di riparazione", ma mai si era visto intervenire in maniera così prepotente sul mercato di gennaio i bianconeri che, con Vlahovic, confermano un cambio di marcia: la creazione di una linea verde e la voglia di tornare il prima possibile ai vertici

Il mercato di gennaio si è acceso al fotofinish: Gosens diretto a Milano sponda Inter, Boga che sceglie il 10 all'Atalanta e tanto altro. Ma il botto più clamoroso è quello di Vlahovic alla Juventus, già diventato uno dei più onerosi della storia bianconera (e non solo) nel mercato invernale

De Ligt

I 67 milioni che finiranno nelle casse della Fiorentina vanno contro quel senso classico del mercato di riparazione: andare a caccia dell'affare, puntellare la rosa dove c'è bisogno con operazioni non troppo onerose. La Juventus (in realtà nessuna squadra in Italia) non era mai arrivata a tanto. E la direzione è chiara: puntare forte sui giovani, investire immediatamente per non perdere più un solo istante e tornare tra le big.

L'affare Vlahovic: mai un acquisto così caro a gennaio

Sono tante ovviamente le operazioni fatte in gennaio dalla Juventus nella sua storia. Ma mai ci si era spinti a cifre così alte. Un affare che diventa il terzo più caro di sempre nella storia del calcio (dietro solo a Coutinho al Barcellona e van Dijk al Liverpool). Storie di successi o insuccessi, che solo il tempo ha saputo incasellare nello scompartimento giusto...

I flop di gennaio della Juventus

Nel 1999 arriva quello che è uno dei nomi più citati quando si parla di errori da parte della Juventus: dopo aver fatto bene con Atletico Madrid, Real Saragozza ed Espanyol, Juan Edoardo Esnaider è l'attaccante che delude come rare volte è accaduto le aspettative del popolo bianconero.

Ma nella stessa sessione c'è un altro giocatore che arriva sotto la Mole, per restare solo 6 mesi, e prima di diventare una leggenda del calcio inglese: Thierry Henry, che resta a oggi uno dei rimpianti maggiori della storia del club. Un equivoco tattico irrisolto (utilizzato da Ancelotti come esterno di centrocampo) fino al suo arrivo, a giugno dello stesso anno, all'Arsenal, dove diventerà leggenda a suon di gol.

2020-04-28-henry-arsenal

Ma se il 1999 è l'annus horribilis del calciomercato invernale juventino, sono anche altre le mosse errate nella storia di questa sessione: Candreva, nel 2010, non aiutato da un contesto in palese difficoltà; Peluso, arrivato nel 2013 con molte aspettative dall'Atalanta ma mai in grado di innalzare il livello dei terzini a disposizione di Conte; Osvaldo, rimasto nella storia solo per il gol alla sua ex squadra, la Roma, e quell'esultanza polemica all'Olimpico.

Menzione finale per Anelka, arrivato a gennaio 2013 nella Juventus di Conte e capace di raggiungere solo 3 presenze, vincendo però lo Scudetto.

I migliori acquisti di gennaio della Juventus

Ma ci sono anche le mosse azzeccate da ricordare.

L'emblema, probabilmente, è Edgar Davids. Primo olandese a giocare a Torino, arriva alla Juventus nel gennaio del 1997, quando ormai il suo rapporto con l'ambiente milanista è al capolinea. Bollato come flop da Berlusconi, senza stima in spogliatoio, è un colpo di Moggi che per 9 miliardi di lire lo porta a Lippi. Tre scudetti, due supercoppe italiane e una Coppa intertoto, oltre a diventare recentemente uno dei 50 giocatori che hanno fatto la storia del club secondo i voti dei tifosi.

Davids

Barzagli e Zalayeta sono altri due nomi di punta: il primo arrivato per soli 300.000 euro dal Wolfsburg e divenuto in pochissimo tempo una delle colonne della BBC (Bonucci, Barzagli, Chiellini), capace insieme a Buffon di formare una delle difese più rocciose della storia; il "panteron" Zalayeta, invece, nel cuore dei tifosi per due reti in Champions. Quella che eliminò il Barcellona nel 2003 ai quarti di finale e quella che fece fuori l'altra spagnola, il Real Madrid, agli ottavi nel 2005. L'uomo dei tempi supplementari.

Ma ci sono anche Matri, Caceres, Padoin. Insomma, qualche gioia d'inverno, la Juve, ha saputo prendersela.

La linea verde bianconera

Tornando al presente, Vlahovic si inserisce così in un progetto che ha un minimo comune denominatore nelle operazioni bianconere più recenti: puntare sui giovani.

Ecco quali sono le più recenti mosse in questo senso della Juve:

GiocatoreAnniRuoloAnno d'acquistoMilioni spesi
De Ligt20Difensore201985
Vlahovic21Attaccante202267*
Chiesa24Attaccante202050
Kean21Attaccante202142
Locatelli24Centrocampista202137,5
Kulusevski21Centrocampista202035
McKennie23Centrocampista202023
Pellegrini22Difensore202122
Kaio Jorge20Attaccante20213

*affare non ancora ufficializzato

Tante insomma le operazioni "giovani" della Juventus negli ultimi due anni. Da Kaio Jorge, l’unico giocatore nato dal 2001 in avanti ad aver realizzato almeno 5 gol in una edizione di Copa Libertadores (e autore del gol più rapido nella competizione dal 2013), ultimo per milioni spesi, al leader della classifica, quel De Ligt arrivato nel 2019 che solo qualche mese prima, con una rete dolorosissima da capitano dell'Ajax dei miracoli, aveva proprio eliminato la Juventus dalla Champions League.

Linea verde Juventus

Oltre ai già citati De Ligt e Kaio Jorge, ci sono anche Chiesa, Pellegrini, Kean, McKennie e Locatelli: tanti 20enni che oramai stanno cominciando a far parte dello scheletro bianconero.

La Juventus, non va dimenticato, ha in canna altri colpi già pronti. Da Rovella, in prestito al Genoa, a Fagioli, talento cristallino classe 2001 che attualmente si sta facendo le ossa in Serie BKT con la Cremonese risultando spesso e volentieri tra i migliori in campo.

Ma ci sono anche Soulè e Akè, già nel giro della prima squadra: il primo jolly offensivo argentino classe 2003, il secondo che ha già ammaliato i tifosi allo Stadium al suo esordio in Coppa Italia contro la Sampdoria, ricevendo gli applausi del pubblico presente e dei tifosi via social. Un elenco lungo, che comprende svariati giovani in prestito come Ranocchia, centrocampista ora in forza al Vicenza e ritenuto un prospetto interessantissimo dagli addetti ai lavori.

La Juve c'è. E pensa al domani. Semina per raccogliere. O, per necessità, acquista i migliori frutti già maturi. La linea verde bianconera, ormai, è tracciata.