La sensazione è che comunque sia stato qualcosa di diverso. Che sia, questa, una Juventus diversa. Joe Montemurro a fine partita ha contato le occasioni sprecate, i possessi persi, gli errori tecnici: tutto questo ha portato al 2-1 per il Chelsea, ai gol di Cuthbert e Harder intervallati dal colpo pazzesco di Bonansea.
Le inglesi hanno sudato come non avevano mai immaginato di fare a Torino, contro una squadra che è stata essenzialmente gruppo. Compatto. Per novanta minuti, salvo un paio di svarioni.
Troppo Chelsea per la Juve
L'analisi facile sarebbe questa: il Chelsea è una delle top cinque del calcio femminile, a quei palcoscenici è abituata e - non solo - certe luci addirittura esaltano. La Juve si è piazzata umilmente in attesa ed è stata la partita letta sin dall'inizio da Montemurro: lasciare alle Blues la sfuriata, e magari colpire in contropiede.
Ecco perché si è affidata a Hurtig e Bonansea sulla fascia. Ha tradito forse Girelli, perno centrale e con ruolo di regista avanzata, ma costantemente stretta nella morsa delle avversarie. Ma dopo la prima avanzata del Chelsea, la Juve Women è stata brava a leggere perfettamente la partita.
Ha alzato il pressing e alzato il baricentro. Provando a innescare le attaccanti. E calciando, sì: sono arrivati ben 8 tentativi, due in porta. Uno di questi, il sinistro di Bonansea.
Le statistiche di Juventus Women-Chelsea
Statistiche | Juventus | Chelsea |
Tiri totali | 8 | 12 |
Tiri in porta | 2 | 3 |
Possesso palla | 37% | 63% |
Passaggi | 352 | 586 |
Precisione passaggi | 74% | 82% |
Falli commessi | 1 | 10 |
Ammonizioni | 0 | 0 |
Fuorigioco | 0 | 2 |
Calci d'angolo | 2 | 5 |
Il gol di Bonansea
Ecco, proprio dal gol di Bonansea, e dal boato dello Stadium, la Juve deve prendere coraggio e fiducia per il futuro. Il Wolfsburg ha spazzato il Servette (5-0), ma nessuno s'aspettava un risultato diverso: ora al primo posto ci sono tedesche e Chelsea, a quota quattro punti. A una lunghezza di distanza, proprio le bianconere, che anche dall'amarezza delle piccole sbavature acquisiscono coraggio e consapevolezza. Possono giocarsela con tutte.
A testa alta, insomma. Come l'esultanza di Barbara per un gol che ha richiamato la vecchia costruzione della prima Juventus di Conte: anche quella era una piccola rinascita, un nuovo inizio, un percorso in Champions che andò oltre le aspettative. Prendere spunto e partire: è un'altra squadra. Targata Montemurro.