L'ex pallone d'oro Kakà ha parlato ai microfoni di DAZN in un'intervista esclusiva. Il centrocampista ha spaziato su più fronti, dicendo la sua sulla stagione dei rossoneri.
Le parole di Kakà
"Questo è un Milan da scudetto, è sulla strada giusta. Maldini è riuscito a far capire alla squadra quali sono gli obiettivi dei rossoneri, come ricostruire il dna vincente. Rimanendo una grande squadra in Italia che in Europa. Una squadra internazionale, che piace a tutti, amica di tutti: speriamo di rivederla presto".
Su Pioli
"Bravissimo. Avere un allenatore a lungo termine, che riesca a dare un'identità alla squadra e ai giocatori lì è bellissimo. Alla fine servono però anche i giocatori: fanno la differenza. Per me sta facendo benissimo, riesce a gestire bene la squadra. Rivedo qualcosa di Carlo Ancelotti? Non riesco a dirlo da fuori. Ma Ancelotti per me ha fatto la differenza, come è riuscito a gestire le persone, i campioni".
Su Maldini
"Paolo ha vinto tantissimo da calciatore, non so se riuscirà a replicarsi da dirigente, ma glielo auguro. Sul campo però è stato una leggenda, per quello è difficile ripetersi... Guardando però come lavora, come gestisce la squadra, tutto intorno. Paolo è sempre stato determinato: è sempre rimasto sulle sue idee, molto chiare e intelligenti per il calcio. Lo vedo in questa direzione, solo che non dipende solo da lui. Dipende da tante cose, è diverso da giocatore: se sei bravo e hai un buon gruppo, hai la possibilità di vincere ed è grande. Il resto dipende da altre situazioni, soprattutto dagi investimenti. Paolo è un esempio e faccio il tifo per lui: spero possa diventare un direttore bravissimo".
Un ritorno al Milan
"Tornerei al lavoro al Milan? Non sarebbe difficile rispondere: per ora sono a casa, ho tre figli, mi piace troppo stare con la mia famiglia. Due dei tre vivono in Brasile e devo gestirmi. I miei figli hanno un'età speciale, tra poco diventano grandi, volano anche loro. Dopo magari posso prendere un'altra squadra. Ora devo avere equilibrio e lo trovo studiando. Da quando mi sono fermato, sto studiando. Faccio il corso di gestione sportiva, di allenatore, mi piaceva imparare altro rispetto al calcio. Sarebbe questa la direzione da prendere. Col cuore è difficile dire di no al Milan, a Paolo, a un'altra situazione col Milan. Ci spero in futuro".
Sul Mondiale
"Brutto da vedere l'Italia fuori dal Mondiale. Perdono tutti con questa situazione: è un'allerta per il calcio italiano. E' un'allerta per il calcio italiano: vincono l'Europeo, fuori dal secondo mondiale. Dove si migliora? Ci sono domande da porsi per il futuro".
Il Brasile
"Tite è riuscito a trovare l'alchimia giusta, a sviluppare un gioco e far crescere tanti giocatori nel momento giusto della loro carriera, come Rafinha, Vinicius, ecc... Arrivare al Mondiale al momento giusto conta tanto".
Una faccia bella del Milan
"La faccia dell'allenatore. Ibra è un guerriero: ha vinto tutto ed è sempre lì. Ha sempre questa voglia di giocare. Leao è bravissimo, sta facendo molto bene. L'allenatore mi piace che sia la faccia della squadra. O del gruppo, veramente: non c'è un grande protagonista, è tutta la squadra. Forte e vincente. Mi piace".