Il primo amore non si scorda mai, neanche nel calcio. Lo sa bene Kalidou Koulibaly che, nonostante il trasferimento in estate al Chelsea, non ha mai smesso di amare Napoli e i tifosi napoletani. Un sentimento reciproco, nonostante le scelte di vita e professionali. "Guardo ogni gol, ogni vittoria, come se li vivessi in prima persona. Questo Napoli è il mio Napoli".
Cosa ha detto Koulibaly
In un'intervista al Corriere della Sera, il difensore senegalese è tornato sul suo addio alla squadra partenopea. "Credo nel destino, dopo otto anni doveva andare così. Il mio ciclo era finito, avevo dato tutto. Dal punto di vista delle emozioni cambia poco".
Daquella città, da quello stadio, da quello spogliatoio KK sente di non essere mai andato via. "Sono felice di aver contribuito alla crescita della squadra. Nello spogliatoio del Chelsea parlo sempre delle vittorie dei miei ex compagni. Perché ne vado fiero. Sento spesso Anguissa, Osimhen. Ho scambiato anche messaggi con Kvaratskhelia, che ancora non conosco".
Getty
LE PAROLE SULLO SCUDETTO
Ma il Napoli della stagione 2022/2023 è più forte di quello allenato da Maurizio Sarri che sfiorò lo Scudetto? "Se vinceranno diremo che sono più forti", risponde serafico Koulibaly. "Era un calcio diverso, non possiamo fare paragoni. Quel Napoli giocava in modo incredibile, dominavamo tutte le squadre. Oggi anche quando non dominano uccidono le partite, sono straordinari. Li vedo solidi, compatti".
Le probabilità di vincere il campionato sono concrete. Riuscirà il club azzurro a vincere dopo anni di tentativi? "Me lo auguro, ma non lo diciamo per scaramanzia. Se dovessero vincere corro a Napoli a festeggiare, sarà uno Scudetto anche mio".
"MAI ALLA JUVE"
Il difensore ha parlato anche delle offerte ricevute prima del trasferimento al Chelsea. Anche da parte di società italiane. "Mi sono arrivate, ma non le ho accettate. Quella della Juventus è una maglia che non potevo indossare, per fede e anche per rispetto".
(C)Getty Images
IL LEGAME CON SARRI E SPALLETTI
La carriera italiana di Koulibaly è stata profondamente segnata dalle esperienze con due tecnici toscani: Maurizio Sarri e Luciano Spalletti. Quest'ultimo, racconta il senegalese, "mi ha capito al primo sguardo. Ogni giorno passavo nel suo ufficio e chiacchieravamo prima dell’allenamento. Ha sempre detto a tutti noi di credere in lui. Quando parlava di Scudetto lo prendevano per pazzo, ora sta dimostrando che aveva ragione".
A Sarri Koulibaly dedica meno parole, ma dense di significato e riconoscenza. "Devo a lui quello che sono oggi".