Da un'Arena all'altra. Da Verona a Roma. Marash Kumbulla è uno dei volti più intriganti di tutta la Serie A TIM: se l'è assicurato il club giallorosso, che dopo un periodo di ambientamento ora si gode pure la sua qualità. Purissima.
Come tanti, il pensiero è unico: dopo il finale di campionato, ci sarà soltanto la Conference League. Pure a casa sua.
Va da sé: il sogno è alzare la prima competizione europea della sua carriera a casa sua, a Tirana.
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Le sensazioni a un passo dal sogno
Ormai Marash è un po' italiano, anche se l'Albania è naturalmente nel suo cuore: "Anche a casa parliamo misto. Ma sul carattere sono come gli italiani: non è che me la prendo tanto". Se usa ancora l'albanese? Certo: "Qualche insulto ancora vien fuori".
E' una Roma giovane, e tra i più promettenti c'è pure lui: "La sensazione è che il talento sia diffuso, vedo Abraham, vedo Nico Zanolo... ce le diamo, sì! E Tammy si abitua bene, tra me e Mancini. Anche Nico le dà, è bello grosso e usa molto il fisico". E i sorrisi abbondano.
I rapporti con i compagni
"Siamo molto uniti", e parla di compagni di squadra e soprattutto di reparto. "Ci copriamo a vicenda, e in generale non c'è nessuno che rompe le scatole. Mancini parla tanto, una figura del genere ci vuole. Allenamento o partita? Uguale, va bene lo stesso". Con Mourinho "il rapporto è buono", Kumbulla racconta di scherzi e personalità. "E quando le cose vanno male, te lo dice. Il rapporto con tutti è diretto".
A proposito di scherzi: "Se succede qualcosa in partitella, Mou prende dei video dalle telecamere e prende in giro chi ha perso. Massacra sulle 'cagatine', come le chiama lui". Qualche sberla gli è servita, "ma non ne ho prese perché avevo i piedi staccati da terra, avevo bisogno di una sveglia". Il riferimento è il 6-1 in Norvegia, la sconfitta con il Bodo.
Guarda Piedi x Terra con Marash Kumbulla
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