Tre staffette su cinque: l’Italia, all’Olimpiade di Parigi, potrà contare almeno sulla 4x100 maschile (la più attesa) ed entrambe le 4x400 di genere. La qualificazione diretta arriva nella prima giornata delle World Relays di Nassau, alle Bahamas. Rimandate alla seconda la 4x100 femminile e la 4x400 mista, con altri sei posti in palio, a partire dall’una della notte italiana, in ambo i casi. Soprattutto il quartetto veloce femminile ha le carte in regola per centrare l’obiettivo. Missione compiuta: la 4x100 oro olimpico e argento mondiale centra la qualificazione diretta all’Olimpiade di Parigi. Poteva non essere scontato. E invece le frecce tricolori, ancora una volta, dimostrano grande affidabilità. La promozione diretta è in palio per le prime due di ognuna delle quattro serie in programma. Gli azzurri, impegnati nella seconda in settima corsia, a causa di un regolamento cervellotico, se la devono vedere con gli Stati Uniti iridati di Noah Lyles. Ma la sfida è anche con Brasile e Ghana. Il quartetto e l’ordine delle frazioni sono gli stessi dei Mondiali di Budapest 2023: Bobby Rigali, Marcell Jacobs, Lollo Patta e Pippo Tortu. Rigali conferma di aver superato i problemi fisici di quest’inverno: parte (0”136 di reazione allo sparo) e corre da protagonista (10”63). Gli Stati Uniti, che in prima schierano Courtney Lindsay (10”32), rivelazione di inizio stagione, scappano via. Ma il Brasile è lì e il Ghana poco dietro. Tocca a Jacobs.
Il cambio è buono, in sicurezza. Marcell ha una buona messa in moto e poi, in rettilineo, si distende da par suo. Cede forse qualcosa a Ken Bednarek (8”91), ma la frazione - da 9”04 - è di assoluta qualità, di ottimo auspicio per il futuro. Il vantaggio su Brasile e Ghana aumenta. Il testimone passa veloce nelle mani di Patta che gareggia poco, ma quando c’è fa la differenza. Pennella una curva che è un capolavoro (9”19) e guadagna persino sul frazionista a stelle e strisce, Kyree King (9”31). Il Brasile non è all’altezza, il Ghana pasticcia e si perde via. Quando Patta urla l”hop” del cambio, il grosso è fatto. Ma Tortu (9”28) non si tira certo indietro: il suo rettilineo è elegante come sempre. Poca importa se Lyles (8”95) mette gas: l’Italia è saldamente seconda e vola a Parigi. Gli Stati Uniti chiudono in un prestigioso 37”49, gli azzurri con un controllato 38”14. Il Brasile, terzo, è lontano: 38”79. Poco meglio dell’Italia faranno anche il Giappone di Hakim Sani Brown (38”10) e il Canada di Andre De Grasse (38”11), ai Giochi vanno pure Cina, Francia, Gran Bretagna e Giamaica. Ora c’è da lottare per il simbolico podio della rassegna – gli azzurri sono campioni uscenti – e i relativi premi in denaro. Il titolo vale 40.000 dollari. Poi a scalare. Primo posto nella propria serie, sesto tempo complessivo. La novità Luca Sito, 20enne milanese debuttante in Nazionale (un eclatante 45”36 dai blocchi), uno scatenato Vladimir Aceti (45”11), poi Edo Scotti (45”40) e Davide Re (45”81), uomini garanzia. Gli azzurri, al cospetto di squadre pericolose come quelle di Gran Bretagna, Qatar e Olanda, conducono praticamente dal primo all’ultimo metro. Ognuno gestisce la propria frazione al meglio, distribuendo lo sforzo con grande maestria. E il premio, meritatissimo, è il ticket per Parigi. Dopo la finale di Tokyo 2021, c’è un altro grande risultato.
La prestazione è di qualità: il 3’01”68 finale, a inizio stagione, ha un bel peso specifico. Meglio, in altre serie, fanno il Botswana (2’59”73) di un gigantesco Letsile Tebogo (43”49), il Sudafrica, il Belgio, il Giappone e la Germania. Con Nigeria e Gran Bretagna a loro volta ai Giochi. Conta poco. Conta che la promozione è garantita. E ora la finale. Rebecca Borga, Ayo Folorunso, Giancarla Trevisan e Alice Mangione: ecco le protagoniste di un’impresa. Le ragazze vincono la propria serie (la prima) e conquistano come nulla fosse la partecipazione olimpica. Le frazioni vengono cronometrate in 52”12, 52”05, 51”55 e in un grande 50”56 (quinto crono della giornata) e la qualificazione, di fatto, non è mai in pericolo. Borga cambia per prima, Folorunso perde qualcosa nel finale e passa terza dietro le frazioniste di Canada e Australia, Trevisan – un mastino - recupera una piazza e Mangione chiude vincendo, surclassando nella retta finale la rappresentante canadese. Il 3’26”28, quarto tempo complessivo come nel caso della 4x100 maschile, dice che si può far meglio e, pensando anche agli Europei di Roma, c’è dunque da essere ottimisti. Più veloci vanno i quartetti della sorprendente Irlanda (3’24”38), con Rhasidat Adeleke che prima fa 49”64 nella frazione della staffetta mista e dopo un paio d’ore vola in 49”48, degli Stati Uniti (3’24”76) e della Gran Bretagna (3’24”89). Il pass a cinque cerchi c’è anche per Norvegia, Polonia, Canada e Francia.
Prima, anche in questo caso, la finale delle World Relays. Zaynab Dosso (11”64), Dalia Kaddari (10”35), Anna Bongiorni (10”56) e Alessia Pavese (10”53), quarte l’estate scorsa ai Mondiali di Budapest col record italiano in batteria (42”14), devono affidarsi al ripescaggio di domenica per sperare nel viaggio ai Giochi. Le azzurre sono in una serie difficile e mancano l’obiettivo per 10/100. Battono una Giamaica che schiera una formazione B se non C, ma con 43”08 sono precedute da Polonia (42”81), Canada (42”98) e Cina (43”03). Il lancio di Dosso è un po’ mano esplosivo di quel che ci si poteva aspettare dopo una super stagione indoor culminata col bronzo mondiale sui 60, Kaddari sembra volare, ma il cambio con Bongiorni è lungo, Pavese lotta fino agli ultimi metri, ma nel lanciato soccombe. I margini di progresso ci sono: serviranno per non perdere il treno per la Francia. Intanto il crono di giornata è l’11° complessivo. Avanzano Stati Uniti (42”21), Gran Bretagna (42”33), Germania (42”72), Polonia, Australia, Olanda, Canada e Francia. Meglio dell’Italia fanno anche Costa d’Avorio, Spagna e Cina.
Ci sarà da lottare. Disco rosso anche per la 4x400 mista, ma oggettivamente era il quartetto azzurro meno accreditato, sacrificato sull’altare delle prove di genere: Riccardo Meli (46”78), una pimpante Anna Polinari (51”03), Lapo Bianciardi (46”22) e Alessandra Bonora (52”85), con 3’16”88 (20° tempo complessivo), sono quinti nella propria serie, dietro Stati Uniti e Nigeria, sempre lontane, ma anche Sudafrica e Ungheria, protagoniste di un bel rettilineo finale. C’è una seconda occasione da sfruttare, con un possibile cambio da operare, pescando tra le staffette di genere. Intanto, biglietto per Parigi per Stati Uniti (3’11”52), Olanda (con Femke Bol quasi a passeggio in ultima frazione, 49”54), Irlanda, Belgio, Polonia, Nigeria, per la Repubblica Dominicana di una scatenata Marileiay Paulino, con 48”93 la migliore del lotto e Francia. Rimandata anche la Gran Bretagna, nonostante un Charles Dobson cronometrato in un poco credibile 43”63.
Fonte: gazzetta.it