L'importanza della partita, e quindi della vittoria, è stata esplicitata dagli abbracci a fine gara dei giocatori della Fiorentina. Ci tenevano. Maledettamente. Ci tenevano perché i risultati in trasferta non erano arrivati - del resto, i tre punti mancavano da Udine, inizio stagione - e ci tenevano perché un risultato diverso dal successo sarebbe stato visto come un'occasione persa.
E allora? Allora la Fiorentina ha risposto alla grande: è andata avanti, ha subito il pareggio, ha alzato la testa e non l'ha persa quando il Bologna si è rifatto sotto con il gol di Hickey. Strappando il 2-3 finale come la più bella notizia dell'ultimo periodo.
Niente X, ma anche 2
Ventisette punti frutti di nove vittorie. Il pari non è contemplato in questa pazza annata targata Vincenzo Italiano e Dusan Vlahovic. A proposito del bomber: è il quarto straniero ad arrivare più belocemente a quota 40 reti in Serie A TIM. Come lui, Pato, Angelillo e Altafini. Nomi discretamente importanti.
Come Meazza, Borel e Angelillo, è diventato inoltre il quarto giocatore della storia della Serie A TIM a segnare almeno 30 gol in un anno solare. Il tutto, sotto i 22 anni. Predestinato. E più in alto di tutti nella classifica marcatori, a quota 13 reti in 16 presenze. E con 4 rigori siglati.
Ringrazia, il popolo viola, in attesa di salutarlo un giorno non così lontano. Ringrazia, il popolo viola, e adesso si gode questo quinto posto incredibile, di nuovo a 7 punti dall'Atalanta e in solitaria in zona Europa League, in attesa della Juventus. Ciò che sarà, lo dirà solo il tempo. Nel frattempo, si vive d'ambizione a Firenze. E se tornano anche le vittorie in trasferta, chi li ferma questi ragazzi terribili?