La parata di stelle sugli spalti non ha oscurato, offuscato, o comunque messo in secondo piano tutto il talento che c'era in campo. E' stato chiaro sin da subito che - da una parte e dall'altra - c'era in gioco ben più di un Super Bowl, che di per sé vale la fortuna e la bravura di una vita intera.
Al SoFi Stadium andava infatti in scena Stafford contro Burrow , il passato in comune e l'amicizia (e forse un po' di risentimento) tra coach McVay e coach Taylor , le mille in una notte di Beckham e Chase , la forza bruta di Ramsay . Sui temi, si può scrivere un giorno. Ma questo giorno, quello del Super Bowl, termina sempre con un vincitore e uno sconfitto. In questo caso, il vincitore è Los Angeles, lo sconfitt è Cincinnati: i Rams hanno battuto i Bengals per 23-20, a un minuto e mezzo dall'overtime.
Il fantasma di 4 anni fa
Stafford è stato decisivo dall'inizio - con quel bel vantaggio accumulato tra primo e secondo quarto - alla fine, vincendo di fatto la partita al fotofinish. Non aveva mai portato a casa una gara di playoff fino a questa stagione, sul curriculum ne ha scritte addirittura 4 di fila in 4 settimane o poco più. Tutte belle, tutte con il proprio marchio.
L'aiuto di Kupp è stato sempre sensazionale, certamente decisivo: è l'MVP non a caso, lo è soprattutto per aver messo le mani sull'ultimo drive, con la meta determinante (la seconda del match) e un totale impressionante di prese da 92 yards. Ecco, ci è voluto lo straordinario e non l'ordinario come un po' di preview avevano raccontato. Ci è voluto tutto questo per scacciare i fantasmi di quattro anni fa, quando Goff non era riuscito a ribaltare il primo Super Bowl studiato e ripetuto, oggi finalmente scacciato dalla mente di McVay .
Bengals, ragazzi terribili
Onore ai Bengals , comunque. La stagione resta qualcosa di strepitoso, di universalmente riconosciuto. Burrow ha retto l'emozione e la pressione di uno stadio così, di una partita del genere. Chase , classe 2000, è entrato forte in campo e si è fatto sentire. Il migliore, e non è mai un caso, è stato Joe Mixon, un running back tuttofare, proprio con licenza di far tutto.
Taylor gli ha affidato il lancio da quarterback nel momento più duro e Mixon ha tirato dal cilindro un lancio perfetto, per il 13-10 con cui Cincinnati si è riavvicinato ai Rams . L'assenza di Beckham per infortunio ha parzialmente aiutato, poi ha prevalso l'esperienza dei Rams, oltre al maggior talento della linea offensiva. L'unico lato positivo, se così si può definire, per i Bengals: sono tutti ragazzi e questa gara ha fatto certamente crescere. Il football dà sempre un'altra occasione davanti a tutto questo talento.