Il giorno in cui è cambiata, ancora, la storia del Real Madrid. La sera in cui tutto si è rovesciato, e il piano B si è probabilmente rivelato ancor più grande del piano A.
Siamo a maggio, e siamo anche ai dettagli: Massimiliano Allegri ha preso contatti da settimane con i blancos, il suo procuratore sta stilando tutto il necessario per chiudere quanto prima l'operazione. Max ha tante altre carte sul tavolo, tra le quali l'Inter (come confermato anche da Beppe Marotta), ma sembra aver deciso di accettare finalmente la corte di Perez, già rifiutata nel 2017.
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La notte in cui cambia tutto
Come raccontato in varie interiste dall'agente dell'attuale allenatore della Juventus, è stata una telefonata a cambiare i piani spagnoli di Allegri: quella di Andrea Agnelli, presidente del club bianconero. Avuta la disponibilità del tecnico livornese, la Juve ha dunque sollevato dall'incarico Andrea Pirlo e riaperto le porte della Continassa al vecchio padrone.
Il Real, trovatosi improvvisamente senza soluzioni, non era convinto di affidare la prima squadra a Raul, leggenda di campo e non ancora in giacca e cravatta. Serviva un'idea, da usato sicuro: il Madrid stava per affrontare una stagione particolare, avrebbe perso Sergio Ramos e Varane, con un mercato da costruire e tanti giovani da lanciare.
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Eccola, la soluzione: Carletto Ancelotti, a fine maggio ancora dell'Everton. Durante un contatto esplorativo, emerge la possibilità di rescissione con i Toffees. E l'allenatore italiano non ci pensa due volte: accetta, ufficializzando il ritorno.
Tutto il resto è storia, tra Liga e Champions League. E nessuno si spreca più tra i "chissà" di una storia con il più lieto dei finali.