Come non perdersi d'animo: tesi di consacrazione firmata e controfirmata da Gaston Pereiro, l'attaccante che non riusciva a trovare continuità e che al Gewiss Stadium di Bergamo, dove perdono tutte, ha permesso al suo Cagliari di continuare a inseguire un posto nella prossima Serie A TIM.
E' stato lui, l'uruguaiano, a decidere il 2-1 rifilato a Gasperini, portano il decimo punto nelle ultime cinque giornate a Walter Mazzarri. E' stato lui a prendersi sulle spalle tutto il peso di un attacco privo di fondamenta e fondamentali: non solo la squalifica di Joao Pedro, anche il forfait dell'ultimo istante di Pavoletti.
Talento e squadra sulle spalle
E ora Gaston, cresciuto nel nacional e svezzato al Psv di Eindhoven, ha saputo finalmente tenere sulle spalle tutto il peso della partita, tutto quello che c'era da perdere e in particolare ogni aspetto che si poteva guadagnare. Un anno fa arrivava il suo debutto in maglia rossoblù, nella gara con il Genoa; un anno dopo Mazzarri ritrova un attaccante completo, in grado di rifinire e assistere, di far gol e di decidere.
27 anni, esperienze in Champions ed Europa League, quasi 50 gol nel calcio olandese e ora immagine e somiglianza di questo Cagliari imprevedibile. Che sembrava schiacciato e che invece schiaccia la squadra più intensa di tutto il campionato. Che sembrava finito e invece ha appena iniziato.
Proprio come Gaston, appena alla seconda partita di fila da titolare in campionato e con una sola rete all'attivo, pure decisiva con il Bologna. Siamo a quattro in stagione: non sarà un bottino da fuoriclasse, ma è uno squillo e una giornata che vale soprattutto per il futuro. Suo e del Cagliari.