Servirebbe piazzare la Roma sul lettino dell'analista, poi chiederle: cos'è successo, in realtà? Nel freddo norvegese, in un'atmosfera per certi versi impagabile, com'è potuto accadere il 6-1 del Bodo/Glimt alla squadra di Mourinho, finora padrona assoluta del girone? E perché non c'è stata una reazione, se non quella di Carles Perez, al gioco, alle occasioni, alla grandissima partita dei gialli di Norvegia?
Tante domande. E forse qualche risposta ce l'avrà proprio Mou. Lo sa bene, il portoghese: il risultato non è stato bugiardo. Semmai, è stato un premio all'impegno e alla (tanta) qualità messa in campo dai padroni di casa. Inarrestabili.
Una formazione rimaneggiata
Semplicemente, la Roma non ha mai avuto lo stesso ritmo. E tutta quella leggiadria palla al piede, probabilmente, proprio non se l'aspettava. Davanti a quattrocento tifosi accorsi nella fredda Norvegia, la Roma si è paradossalmente squagliata: è sembrata evanescente, ha mostrato limiti difensivi sensibilissimi. Un alibi è la formazione rimaneggiata: dal primo minuto, c'erano gli stessi Reynolds e Kumbulla sui quali finora si era fatto poco affidamento. Poi Calafiori, riserva, e Ibanez, l'unico titolare.
A centrocampo si era pure rivisto Villar, fino a questo momento poco considerato. E allora l'alone che accompagnava il match era tutto incentrato su un vecchio motivetto del calcio: mai sottovalutare l'avversario, soprattutto se gioca in un piccolo fortino e davanti a sé ha la notte della vita.
Le statistiche del match
Statistica | Bodo/Glimt | Roma |
Possesso palla | 53% | 47% |
Tiri in porta | 9 | 2 |
Tiri totali | 13 | 6 |
Fuorigioco | 1 | 2 |
Falli commessi | 6 | 9 |
Ammonizioni | 1 | 1 |
Angoli | 3 | 3 |
Cancellare e ripartire
Ora, l'obiettivo di Mourinho diventa cancellare e ripartire, chiudere un capitolo e iniziare una nuova pagina. Ben consapevole delle difficoltà, però. La Roma, dopo il match di questa sera, è reduce da tre sconfitte nelle ultime cinque partite. Ha vinto contro Empoli e prima con lo Zorya, perso con Lazio, Juventus e oggi con il Bodo. "Si iniziano a dire cose che non mi piacciono", aveva raccontato Mou alla vigilia. Ora anche a vedere.
Domenica la Roma affronterà la capolista Napoli all'Olimpico: sarà una sfida molto sentita, già cruciale anche per le sorti in campionato. Ma diventa chiave pure la sfida di ritorno con il Bodo, tra due settimane e dopo la trasferta di Cagliari e il Milan in casa. Insomma: ci sono stati cicli più leggeri. E l'aria è certamente più pesante, il ko è storico e meritato.