La verità è che questo derby avrebbe davvero potuto essere di tutta l'Inter. Da Brozovic a Dzeko, passando per Barella, fino ad arrivare a Bastoni e Handanovic: perché fino al 75esimo sembrava non esserci storia.
Poi Olivier Giroud è salito in cattedra e si è preso in 3 minuti San Siro. L'intera macchina messa a punto da Simone Inzaghi ha smesso di funzionare alla perfezione a pochi minuti dalla fine. E, nella sfida contro il Milan, emerge la storia di chi, con il suo gol, era andato vicinissimo a mettere la ciliegina sulla torta di una stagione fin qui meravigliosa: Ivan Perisic.
Perisic segna, ma non basta
Un gol solo all'apparenza facile. Trasformare un gesto tecnico complicato in una "passeggiata": cosa per pochi. Al 38' il croato raccoglie al volo il cross dalla bandierina di Calhanoglu e, con un piazzato mancino, insacca alle spalle di Maignan, insuperabile fino a quel momento.
Il guizzo che cambia l'inerzia di una gara tutto sommato gestita meglio dai nerazzurri, ma che faceva fatica a sbloccarsi. Perché Inzaghi lo ricorda a fine match: "Ho visto una partita a senso unico".
Curioso che al 69' Perisic riprovi a segnare allo stesso modo. Tiro alto e, pochi secondi dopo, la sostituzione con l'ingresso di Dimarco.
Gestione delle energie
Motivazione fisica: fastidio al flessore della coscia destra. Questa la ragione del cambio. Un campanello d'allarme che spinge il tecnico nerazzurro a richiamare in panchina l'esterno, pensando anche agli imminenti impegni dei suoi (quarti di finale di Coppa Italia l'8 febbraio contro la Roma, il Napoli il 12 febbraio e la sfida di Champions League contro il Liverpool del 16 febbraio).
Il problema è che, da quel momento, il Milan agguanta il derby...
La catena sinistra dell'Inter
Sulla corsia di sinistra l'Inter spinge a meraviglia. Un'intesa pazzesca tra i giocatori che si traduce in una quantità industriale di palle gol create.
Il confronto contro Saelemaekers non ha storia. Il croato, vicecampione del Mondo, attuale campione in carica in Italia, campione d'Eruropa due anni fa con il Bayern Monaco da protagonista. Le sue caratteristiche offensive si stanno sposando alla perfezione nel gioco del nuovo tecnico Inzaghi.
Sempre a disposizione, come quando con Conte giocò pure da terzino.
L'arrivo di Gosens e le parole di Marotta
Nel futuro nerazzurro, sulla fascia sinistra, ci sarà sicuramente Robin Gosens, acquisto di prima fascia del calciomercato invernale di Marotta.
Lo stesso amministratore delegato ha parlato di questa possibile convivenza, provando ad allontanare le voci di un mancato rinnovo: "L'arrivo di Gosens non significa che in automatico non ci sarà il rinnovo di Perisic. Robin è un tassello importante, un'opportunità che abbiamo colto per rendere più competitiva la rosa, ma Perisic è una pedina importante per Inzaghi. Un professionista unico che può essere utilizzato in tutte e due le corsie".
Questo ancora prima del gol. Prima ancora di una sconfitta destinata a bruciare per un po'. Ma Perisic può guadagnarsi un rinnovo. E l'Inter può guadagnare un altro anno di Perisic. Insomma, le porte non sono decisamente chiuse per il croato, che nel frattempo non potrà godersi uno dei gol più importanti in termini di peso specifico della sua carriera. Una carriera, a 33 anni, non accenna a calare...