Per chi fa il portiere di riserva, un rigore respinto vale almeno il doppio. Se accade per la prima volta in campionato, all’87ª presenza in Serie A TIM, diciamo il triplo. Se è una parata a decidere il derby di Milano, sarà per sempre, come quei diamanti dal valore inestimabile.
L'ALTRO PROTAGONISTA DI UN ALTRO DERBY
Ancora l’Inter. Perché a inizio anno, in una fredda sera senza pubblico a San Siro, Ciprian Tatarusanu fece di tutto per tenere a galla il Milan nei quarti di Coppa Italia, cedendo solo a Lukaku dal dischetto ed Eriksen su punizione.
Fu quella la sua quinta e ultima presenza stagionale. Da allora sono passate molte panchine, da secondo di Donnarumma e riserva di Maignan, fino alla chiamata che in queste settimane l’ha messo fra i pali in Champions League contro il Porto e a difendere la porta in campionato contro Verona, Bologna, Torino, Roma e Inter.
UNA RISERVA D'ECCELLENZA
Certo che non si direbbe, eppure Tatarusanu è l’insospettabile dei grandi palchi: risolutivo a Roma contro Mancini e Carles Perez, decisivo nel derby parando un rigore incrociato (bene) da Lautaro Martinez e già pronto a ritrovare la Fiorentina, per cui ha giocato 101 volte fra Serie A TIM, Coppa Italia ed Europa League in tre stagioni, di cui due (2015/16 e 2016/17) da titolare.
Ciprian sarà ancora il numero 1 del Milan dopo la sosta e verosimilmente per il resto dell’anno a causa dell’infortunio al polso di Maignan e al ginocchio del giovane Plizzari, entrambi operati. E Mirante, tesserato in tutta fretta, sarà la sua riserva perché a 35 anni Tatarusanu ha la maturità, sportiva e umana, per reggere questa pressione da portiere del Milan capolista.
UOMO DI RIGORE
Nato a Bucarest il 9 febbraio 1986, Ciprian Tatarusanu è un altro protagonista di fatto e di parola. Ai microfoni dopo Milan-Inter, cortese ed elegante, si dice molto dispiaciuto di non aver parato il primo rigore, «Perché conosco bene Calhanoglu e dovevo saperlo», e felice di aver respinto quello di Lautaro Martinez, che «Abbiamo studiato in settimana insieme ai preparatori». Come a dire: colpa mia se non paro, merito di tutti se mi riesce.
Del resto, giunto al Milan, dichiarò subito che «Viorel Dumitrescu (allenatore dei portieri) e Pietro Chiodi (suo agente) mi hanno aiutato a crescere quando non ero nessuno. E di Mike Maignan dice che «È fortissimo e ho fatto tutto il possibile per aiutarlo quand’è arrivato al Milan perché parlo francese (ha giocato a Nantes e Lione per tre stagioni) e volevo che s’ambientasse».
Tatarusanu è un uomo colto che ha vinto tutto a livello nazionale con la Steaua Bucarest e parato per la Romania 73 volte in dieci anni. Sposato con la molto attraente Antoaneta Nastase, pare poco interessato ai social, anche se sui suoi profili non mancano i tre figli, gli abiti di notevole sartoria, il Lago di Como, le camicie esotiche, le Maldive… E il rigore parato nel derby. Tutto giusto.