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L'altro protagonista: Albin Ekdal, come usare la testa

L'altro protagonista: Albin Ekdal, come usare la testaDAZN
Mentre la Serie A TIM si schiera contro la violenza sulle donne, Albin Ekdal segna un metaforico gol di testa al sessismo e all'omofobia. Il centrocampista svedese è stato infatti il primo calciatore del nostro campionato a fare appello all'istruzione contro ogni forma di pregiudizio.

L’altro protagonista della settimana ha piegato il Verona, che non perdeva da un mese e mezzo, e scacciato gli spettri della Sampdoria che invece, prima dei sei punti contro Salernitana ed Hellas, aveva incassato 6 sconfitte in 8 partite.

Van da sé l’importanza del 3-1, raffinato da Murru al novantesimo dopo un’altra partita assoluta di Candreva, e la bella testa di Albin Ekdal centrocampista centenario della Sampdoria, al terzo gol in maglia blucerchiata.

Un colpo di testa all'omofobia

Classe 1989, Nazionale svedese da dieci anni con molti trascorsi in Italia fra Juventus, Siena, Bologna e Cagliari, proprio la bella testa di Albin Ekdal s’è accorta che nel calcio italiano c’è qualcosa che non va. Che certo pubblico italiano è disgustosamente razzista e stupidamente sessista.

Anche se alla fine "si fa tutto per scherzo", ci mancherebbe, come quando un tifoso gentleman della Fiorentina "dà una pacca sul sedere" alla cronista davanti allo stadio, ma "fatevi una risata" che siamo in Alto Medioevo.

Invece no, c’è poco da ridere ed Ekdal, che viene da un paese avanti anni luce per cultura civile, ci ha messo la bella testa contro razzismo, sessismo e “addirittura” al livello successivo, contro l’omofobia.

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Dopo rugby ed NFL, manca il calcio

Ne ha parlato perfino al Parlamento europeo dopo aver visto negli anni calciatori gay aver paura di essere scoperti, mentre “perfino” in NFL c’è stato il primo coming out - di Carl Nassib, defensive end dei Las Vegas Raiders al miglior placcaggio della sua carriera: «Spero che un giorno fare coming out non sarà più necessario, ma fino ad allora farò del mio meglio per coltivare una cultura che sia inclusiva e compassionevole».

Anche il rugby, dal capitano gallese Gareth Thomas al Wallaby australiano Dan Palmer (anche se da ex-giocatori), ha tracciato il solco.

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«L'istruzione è la forza del cambiamento»

I primi appelli di Ekdal in soccorso ai calciatori gay sono di due anni fa e il suo discorso al Parlamento europeo risale al 2020, quando disse di ritenere «essenziale contribuire a sensibilizzare il pubblico europeo sul tema dell'omofobia, perché in un mondo ideale nessuno dovrebbe sentirsi a disagio a dichiararsi omosessuale, che sia nella vita o nel calcio, ma purtroppo la realtà è molto diversa. Così molti omosessuali vorrebbero dichiararsi, ma non si sentono liberi di farlo per paura delle reazioni negative di pubblico, società e compagni di squadra, di diventare un bersaglio per gli insulti. Si sentono obbligati a nascondersi finché l’istruzione non sarà la forza del cambiamento»

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Candreva per Damsgaard

L’istruzione, questa sconosciuta. Ci consoliamo intanto parlando di Antonio Candreva che nel corso dello stesso match, da MVP, ha mandato il suo messaggio con la maglia di Damsgaard. Astro nascente della Sampdoria e della Nazionale danese agli Europei, assente da due mesi per un infortunio al ginocchio, dicono che Mikkel sia triste e dimagrito. Ed ecco le parole del leader Candreva: «Ti aspettiamo Mikki, non mollare, daje Mikki».

Ieri a Marassi proprio bravi tutti.

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