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Largo a Kimi: Antonelli diventa maggiorenne. Sarà sulla Mercedes nelle libere a Monza?

Mario Salvini
Largo a Kimi: Antonelli diventa maggiorenne. Sarà sulla Mercedes nelle libere a Monza?N/A
Domenica compie 18 anni, giusto in tempo per il debutto che potrebbe arrivare il venerdì successivo nel GP d’Italia

Il talento non conosce deroghe. Se su di loro non si addensano impreviste perturbazioni, i campioni prima o poi arrivano. Con quella che chiamano "Verstappen Rule" a Kimi Antonelli non hanno permesso di anticipare i tempi più di tanto, non quanto stia già facendo lui da tutta la vita. È una regola introdotta per evitare, come già accadde a Max, che minorenni si trovino a correre in F1. Se hai o no la patente per guidare in strada non importa un accidente, ma 18 anni devi averli. Ecco, Andrea Kimi Antonelli li compirà domenica, a Zandvoort, a casa di Verstappen. Per tutta la primavera si era parlato di una possibile deroga che sarebbe forse stata richiesta dalla Mercedes per metterlo in macchina, magari nelle libere, può esser persino per sostituire Logan Sargeant sull’affiliata Williams. Non è successo, e ormai non importa più. Adesso ogni momento è buono. E basta fare due ragionamenti e un calcolo per capire che il momento è arrivato: in Olanda ci aspettiamo l’annuncio che a Monza lo vedremo sulla Mercedes in FP1.  Kimi non è un soprannome, è sui documenti dall’anagrafe. Al tempo stesso crisma di destino auspicato e eredità della passione di papà Marco, ex pilota ora titolare della scuderia AKM di GT3 e F4. Di Iceman però il piccolo Kimi bolognese non ha nulla. In compenso ha molta più maturità dei 17 anni che sta abbandonando. E, appunto, un talento smisurato. Lo ha scoperto, sui kart, a Sarno che aveva appena 8 anni, Giovanni Minardi, figlio di Gian Carlo.

"Il beltempo si vede dal mattino – commenta ora Minardi senior – e se non arrivano perturbazioni…". Non sono arrivate, anche perché va bene la passione, ma la famiglia è attenta. Kimi va in quinta al Salvemini di Bologna, relazioni Internazionali e Marketing. Nel 2017 i Minardi lo hanno segnalato alla Mercedes. Toto Wolff ha spedito i suoi vederlo ad Adria. Nel 2018 è stato in prova. Dal 2019 è sotto contratto. E da laggiù accelera senza mai staccare. Da quando corre in monoposto, tra 2022 e 2023, ha disputato quattro campionati tra F4 e Formula Regional e tutti e quattro li ha vinti: 59 gare, 34 primi posti. Così che gli han fatto saltare la F3, portandolo subito in F2. E qualcuno ha avuto da ridire perché c’è stato bisogno di qualche gara di assestamento.

"È passato da 250 a 650 cavalli, i risultati arriveranno", disse a Imola René Rosin, patron della Prema, il suo team. Sono arrivati, vittoria a Silverstone e ancora a Budapest. Kimi ha detto che l’atmosfera da lì è cambiata.  Il giorno in cui è arrivato per mantenere la promessa era il 6 luglio e su Silverstone pioveva. Kimi ha vinto come fanno i campioni. Sarà un caso ma il giorno dopo è tornato a trionfare anche Hamilton, come non gli riusciva da quasi tre anni. Il pilota di cui Kimi dovrebbe prendere il posto nel 2025. In un incrocio di destini e suggestioni che non avremmo osato sognare: sir Lewis in Ferrari e al suo posto, dopo decenni, il primo italiano in cui possiamo riporre speranze. Per la stessa ragione Monza sarà perfetta per il debutto. E non è solo questione di sentimenti: giacché se intende farlo la Mercedes dovrà metterlo al volante in almeno due venerdì di GP e siccome sono preclusi cittadini e weekend Sprint, bisogna cominciare. Sembrano fatti apposta questi 18 anni proprio prima del GP d’Italia. Perché la Mercedes non vede l’ora di iniziare l’avventura. Non avrebbe allestito tutto il programma che ha messo in piedi per Kimi, se no. Ovvero una serie di test, davvero inusuale, a partire dalla primavera sulla W13, monoposto di F1 del 2022, vecchia di almeno due anni, come vuole il regolamento. Nel primo a Zeltweg, a metà aprile, aveva persino nevicato. Segno di un fato tutto da interpretare, fosse stata anche solo la reazione degli dei della F1 nel vedere finalmente un italiano su una vettura d'élite. Kimi, assicurano, era andato fortissimo.

Fonte: gazzetta.it