Alzi la mano chi aveva almeno mezzo dubbio. Pochi, pochissimi, forse nessuno. Tutti credevano nella forza dell'Atalanta , che negli anni si è confermata e che in questa stagione può sublimarsi.
Se lo scudetto passa attraverso determinate prestazioni, quella della Dea al Maradona, dove ha battuto il Napoli di Spalletti per 2-3 in contro-rimonta, è una partita che resta negli annali e nella consapevolezza di questo gruppo. Ormai maturo. Anche per cambiare il proprio destino.
Gasperini ha migliorato ancora una volta una squadra già importante. E poi è tornato a macinare punti, vincendo a Torino la Juve e poi a Napoli, contro la capolista.
Ora le sorelle in vetta sono quattro e in quattro punti. Un campionato incredibile, semplicemente.
Il percorso dell'Atalanta
Nel 2017, l'Atalanta aveva 23 punti in questa fase del torneo; 24 nel 2018, 28 nel 2019. L'anno scorso? Ben 31. Mentre sono 34 in questa stagione. Si è sempre migliorato, il club nerazzurro.
Cambiando gli addendi ma non il risultato: quello lo gestisce Gasperini in prima persona, bravo a rendere l'Atalanta solida quando serve, ma anche a farle sprigionare il potenziale offensivo contro un Napoli che finora era stato semplicemente impenetrabile.
Come si colpisce la miglior difesa del campionato? Con tutti gli effettivi. E con pazienza. E con i movimenti giusti. Pazienza se davanti a Ospina si ritrova Demiral a dettare la profondità: il turco è bravo anche ad alzare il pallone e a fare una rete da punta vera.
Quella che regala il pari e dà margine a Freuler di segnare una rete pesantissima, in grado di ridisegnare la tratta scudetto. Con cinque vittorie nelle ultime cinque, l'Atalanta dista appena 4 punti dal primo posto: domenica andrà a Verona, mentre il Napoli avrà l'Empoli in casa e il Milan a Udine e l'Inter a San Siro con il Cagliari. Ogni giornata può regalare sorprese: l'unica certezza sembra proprio la Dea.