La sensazione è questa. E' che Josip Ilicic, nonostante l'età, abbia assunto una padronanza e una consapevolezza nei propri pezzi - e cioè nel suo mancino - che rischia di non avere eguali in questa Serie A TIM. Da lui è nata la vittoria dell'Atalanta sul campo dell'Empoli (1-4): una doppietta in cui si concentra una qualità imponente, determinante, che scandisce a chiarissime lettere il suo talento.
L'altra sensazione, ecco, è questa: è che proprio la Dea abbia bisogno ancora delle sue geometrie. Lo dimostra il primo gol dello sloveno. Lo certifica la doppietta arrivata pochi minuti dopo.
Le statistiche di Ilicic
Presenze in Serie A 2021/2022 | 8 |
Gol in Serie A 2021/2022 | 2 |
Assist in Serie A 2021/2022 | 2 |
Presenze con l'Atalanta | 58 |
Assist con l'Atalanta | 41 |
Centro di gravità
I numeri non raccontano una superstar, ma da quando sanno colmare le lacune dei talenti? Sono indicativi. Danno un volto del calcio ma dimenticano le sfumature. E proprio sulle sfumature Ilicic ci ha costruito una carriera, vive la sua vita aspettando le onde giuste, così come le occasioni sensate.
Nel primo tempo ha raccolto tutti i palloni offensivi dell'Atalanta: era propositivo e si lasciava aiutare dai compagni. Dettava le giocate e suonava la difesa avversaria come fosse una fisarmonica. L'allargava. La stingeva. S'infilava tra le note e le disattenzioni.
Gasperini, grazie a lui, ha chiuso la prima frazione e la partita insieme: con un po' di attenzione ha gestito (anche se rischiato) tutta la gara consapevole che la buona stella di Ilicic l'avrebbe accompagnato.
Ecco perché un po' è dispiaciuto, a tutti, in generale e per l'uomo, che quel rigore non sia riuscito a sublimare con una tripletta una prestazione unica. Il sigillo di una verità alla quale anche un testardo come Gasp s'è arreso: l'Atalanta ha ancora bisogno del talento di Josip.
Sia per dare fiato a chi corre. Sia per avere un centro di gravità che cambi i nerazzurri negli ultimi venti metri. Dal suo magnetico sinistro, passa tanto del campionato della Dea.