La notte di Vienna è fredda, ma questa Italia lo è ancora di più: gli uomini del ct Mancini si fanno travolgere dall’Austria nel match amichevole, sul punteggio di 2-0. Per gli Azzurri una delle serate più amare dell’anno, vista la coincidenza con l’inaugurazione del Mondiale in Qatar. In un ex stadio Prater semideserto (venduti poco meno di 20.000 biglietti su una capienza totale di 50.000) e ammantato da un silenzio surreale, gli azzurri mollano la presa quasi subito.
Austria-Italia 2-0, la cronaca del match
Mancini, memore della buona serata di Tirana, conferma Raspadori e Grifo nel tridente e li affianca a Politano. Ma le crepe più vistose l’Italia le mostra dietro, soffrendo maledettamente il pressing degli austriaci sulla propria trequarti.
Il vantaggio della squadra di Rangnick arriva dopo soli 6’, e nasce da una palla persa grossolanamente da Verratti a centrocampo. Arnautovic conduce la ripartenza letale e scarica all’ultimo per Schlager, che batte Donnaruma a tu per tu. Da lì parte il monologo di Alaba e compagni: Adamu è il più pericoloso, e al 30’ centra il palo su un’ennesima dormita della difesa azzurra.
Un’Italia congelata e rinunciataria non mette in campo abbastanza onore, e paga il conto al 35’, quando Alaba prende alla sprovvista Donnarumma con una punizione dai 25 metri. L’unico acuto azzurro arriva all’alba del 41’, con la sterzata di Politano in area austriaca: conclusione sul primo palo e respinta del portiere.
Nella ripresa, gli ingressi di Chiesa e Zaniolo riequilibrano le forze in campo: il gruppo di Mancini comincia a flirtare con l'idea del gol e si ritaglia una manciata di occasioni nitide, ma non riesce mai a scalfire lo specchio di porta. Un miracolo di Donnarumma sul colpo di testa ravvicinato di Posch ci tiene a galla ad inizio ripresa, poi il portiere avversario Lindner restituisce il favore con un riflesso superbo sulla zampata di Raspadori.