In Serie A 22 presenze e 4 reti con la Lazio, 16 presenze e 1 rete con il Milan. Sponda coppe europee invece 10 presenze a Roma, in Europa League, condite con due gol, e 3 presenze in Champions con i rossoneri, dove invece non è riuscito ad andare a segno.
Alessandro Matri conosce molto bene Lazio e Milan, prossime avversarie nel turno di Serie A. Scudetto ed Europa oggi sono in palio nella doppia sfida Milano-Roma che coinvolge a distanza anche le squadre di Inzaghi e Mourinho.
Ecco la supersfida del 24 aprile dal punto di vista del bomber oggi talent della DAZN Squad.
Il ritorno a Milano
Tifoserie passionali, quelle delle due squadre. Alessandro Matri, cresciuto nelle giovanili del Milan, ha sempre sentito in maniera speciale il rapporto con i rossoneri.
"In generale l’andamento della squadra nel corso della stagione condiziona tanto il comportamento delle tifoserie. Io, purtroppo, sono arrivato nel Milan per 6 mesi in un’annata non fortunata. C’era grande entusiasmo, con la qualificazione ai preliminari di Champions, e invece fu l’anno che portò all'esonero di mister Allegri a gennaio. L'accoglienza fu abbastanza paradossale: prima ancora che io arrivassi fecero uno striscione con scritto "Matri, no grazie". Fu messo in mostra a San Siro prima di Milan-PSV Eindhoven, ma poi mi spiegarono come non ci fosse nulla di personale contro di me, anzi. La tifoseria però ai tempi riteneva più opportuno rinforzare centrocampo e difesa. Sono cose che comunque incidono".
"L’andamento, per l'appunto, ti condiziona tanto - prosegue Alessandro -. Io l’ho vissuta male, lo confesso. Tornare al Milan era un sogno perche è una squadra a cui tengo tantissimo. Mi ero fatto un sacco di aspettative ma non sono stato all'altezza".
L'accoglienza a Roma
Di tutt'altro impatto invece l'esordio in biancoceleste:
"A Roma l'esordio è stato meraviglioso. Entro a mezz'ora dalla fine al posto di Candreva e faccio la doppietta per battere 2-0 l'Udinese. Una giornata stupenda. Fui acquistato dopo che la Lazio perse 4-0 col Chievo e mi presentai nel migliore dei modi. Cominciare nel modo giusto cambia l'inerzia di ciò che verrà... Ricordo quelle giornate con particolare affetto".
Il calore del pubblico
"Entrambe le piazze sono molto calde. Secondo me quella di Roma vive più giornalmente la partita: costantemente, 24 ore al giorno, si parla della partita appena giocata e di quella che arriverà. A Milano invece si sente di più la vigilia. E credo che nella capitale, nella quotidianità, sia anche più sentito il confronto "da derby", quel costante scontro a distanza Lazio-Roma per vedere chi sta davanti a chi".
Persone speciali
"A Milano ho un ricordo meraviglioso di Brocchi: lui mi ha preso sotto la sua ala e mi ha portato in prima squadra. Si era affezionato a me, ero 17enne e gli devo molto per la fiducia che mi ha dato. Entrare in quel Milan, vedere da vicino Maldini, che per me è il simbolo del giocatore-bandiera del calcio italiano, fu speciale: credo sia l'unico personaggio che ancora oggi mi mette in soggezione. Ci ho sempre visto e ci continuo a vedere un monumento."
"A Roma invece ricordo questo aneddoto con Tare: mentre ero ad allenarmi, arrivato da non molto, mi venne vicino e mi disse "Quando smetterai di giocare ti prenderò a lavorare con me". La prima chiamata, una volta appesi gli scarpini al chiodo, fu proprio la sua. L'affetto di un direttore così bravo nel suo lavoro mi fece molto piacere. Ha visto in me qualità umane e valori oltre il campo di gioco: ricevere l'affetto di un direttore del suo livello mi ha fatto molto piacere. L'esperienza in quel campo alla Lazio è stata bella e mi ha fatto crescere".
L'andamento di Milan e Lazio
"Sarri è riuscito a far cambiare modo di giocare ai suoi, vedi Luis Alberto, Milinkovic stesso: è riuscito a imporre le sue idee. La squadra è dentro la sua testa ora. Penso a Immobile che è passato da un attacco a due a uno a tre e riesce comunque a essere sempre decisivo a suon di gol. O la difesa a 4: sono tanti i cambiamenti della Lazio in questa stagione, per questo credo che a prescindere da tutto, vista la zona in classifica, si deve considerare la stagione in maniera positiva".
"Lato Milan invece bisogna dire che Pioli è stato fenomenale nella valorizzazione dei giovani: Tonali, da essere messo in discussione dopo la scorsa stagione a punto fermo, Leao è esploso, più in generale la rivalutazione dei giovani ha portato i suoi frutti. Ed è primo. È riuscito a sfurttare le qualità dei giovani trasmettendo tanta tranquillità. Anche loro sono autori di una stagione da urlo".
La sfida Lazio-Milan
"La stagione come detto è ottima per entrambe, e penso che il Milan stia overperformando: il calo degli ultimi turni per me è un po’ fisiologico, un po' mentale. Sta tenendo da un anno e mezzo due ritmi altissismi e hanno dovuto far fronte a tantissimi infortuni, senza mai farlo vedere. Ha dovuto sopperire a tanti big, come Ibra, Kjaer, Romagnoli, Tomori, ecc... La Lazio invece ha avuto un po' di alti e bassi e credo che questo alla fine conterà nel sogno Champions, che vedo oramai troppo lontano. C'è chi ha avuto più continuità. Ma il primo anni di Sarri è ottimo, basti pensare che si sta giocando l'accesso all'Europa League proprio con la Roma e si è davanti a belle squadre come l'Atalanta. Sarà una grande sfida perché i tre punti sono essenziali per tutte e due...".