Con lo spettacolare epilogo di Roma, si è chiuso il Giro d'Italia 2023. Una corsa che ha vissuto di varie fasi e diversi protagonisti. Nella prima settimana aveva brillato la stella di Remco Evenepoel, favorito della vigilia, vincitore di due cronometro e saldamente in maglia rosa al primo giorno di riposo. Il Covid lo costringe al ritiro, tra mille polemiche, e la trama della corsa cambia radicalmente. Seconda settimana completamente bloccata a livello tattico. Roglic, Thomas e Almeida sono vicini in classifica e nessuno vuole osare lo scatto verso il primato. La resa dei conti arriva nel finale di Giro, sui tapponi alpini. Nessuna differenza clamorosa sul Monte Bondone e sulle Tre Cime di Lavaredo, il Giro si decide tutto nella cronoscalata del Monte Lussari. Primoz Roglic compie l'impresa, guadagnando 40 secondi sul veterano Thomas: il Trofeo senza fine è dello sloveno.
Primoz Roglic - voto 8
Prima vittoria al Giro d'Italia per Roglic, un successo sudato e strappato sull'ultima fatica della corsa. Non è dominante come visto in passato alla Vuelta, vince infatti solamente la tappa del Lussari e indossa la rosa solamente nella passerella di Roma. Vince un Giro molto equilibrato e l'impresa sulla mitica cronometro (quasi di casa) rimarrà nella storia del Giro, una rivincita del Tour perso contro Pogacar nella celebre cronoscalata della Planche des Belles Filles. Un plauso anche al fedele scudiero Sepp Kuss, uomo decisivo sulle salite alpine dell'ultima settimana.
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Geraint Thomas - voto 7,5
37 anni, ma si presenta al Giro con la solidità che lo ha sempre contraddistinto. Gestisce perfettamente le 3 settimane, nonostante la pesante perdita di Geoghegan Hart che avrebbe potuto essere un valido aiuto nel finale di corsa. Perde il Giro d'Italia nell'ultimo chilometro del Lussari, ma più per meriti di Roglic che per suoi demeriti. Fantastico il gesto con cui saluta la corsa rosa, mettendosi a tirare la volata a Cavendish, un amico e connazionale, sul traguardo di Roma. Un vero gentleman.
Joao Almeida - voto 7
Il portoghese valorizza al massimo il suo potenziale, conquistando un podio decisamente prestigioso. Non è al livello dei primi due, ma si gioca il Giro fino alla fine. Sulle Tre Cime è lui a movimentare il gruppo dei migliori, pur pagando successivamente lo sforzo. Vince con largo margine la classifica di miglior giovane, vedremo quale sarà il suo margine di miglioramento nel futuro.
Damiano Caruso - voto 7
Chiude in crescendo in un Giro che lo ha visto presto uscire dalla lotta per la vittoria. Si conferma il migliore della Bahrain-Victorious, staccando nettamente Buitrago e Haig. Molto bene nell'ultima settimana, in cui completa la rimonta per il quarto posto. Un risultato che può sicuramente lasciarlo soddisfatto.
Thibaut Pinot - voto 7,5
All'ultimo Giro d'Italia della carriera, si toglie la soddisfazione del quinto posto in classifica e vince la classifica scalatori. 3 settimane sempre all'attacco, gli è mancato solo il guizzo per la vittoria di tappa. Due secondi posti e una corsa nel complesso dispendiosa non lo hanno distratto dall'obiettivo classifica generale. L'addio che voleva.
Lorenzo Fortunato - voto 5
Le aspettative erano alte per il capitano della Eolo Kometa. Esce presto di classifica, ma non è protagonista delle fughe nelle tappe di alta montagna. Non replica l'impresa dello Zoncolan e chiude 21esimo a 38 minuti da Roglic. Non è stato il suo Giro.
Jonathan Milan - voto 7,5
Tra i velocisti c'è stato un equilibrio mai visto in questa edizione. 6 volate e 6 vincitori diversi. In un contesto come questo emerge con forza la maglia ciclamino di Jonathan Milan, al debutto al Giro d'Italia. Vince un solo sprint, ma i 4 secondi posti sanno di beffa per il friulano che si è dimostrato il più forte degli sprinter in gruppo. L'Italia ha ritrovato finalmente uno sprinter di primo livello.
Mark Cavendish - voto 7,5
La clamorosa volata di Roma lo consacra come più anziano vincitore di una tappa al Giro d'Italia. 162 vittorie in carriera per il 38enne dell'Isola di Man che tra cadute e sofferenze riesce ad arrivare alla volata finale più fresco rispetto agli avversari. Eterno.
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Fernando Gaviria - voto 4
La delusione del Giro, nelle 6 volate disputate ottiene al massimo un quinto posto. Anche i suoi colleghi non sono costanti ma i vari Pedersen, Groves, Milan, Ackermann, Dainese e Cavendish riescono tutti a piazzare il colpaccio. Notte fonda in casa Movistar.
Derek Gee - voto 8
La sorpresa. Gara oltre ogni previsione del canadese, il più combattivo del Giro d'Italia 2023. Non ha la gioia della vittoria, mettendo in fila 4 secondi posti, ma è un uomo sempre all'attacco e con una solidità nelle tre settimane notevole. Secondo nella classifica delle fughe, secondo nella classifica scalatori, secondo nella classifica a punti e secondo anche nella classifica dei traguardi volanti. Avrà modo di raccogliere successi in futuro.
Filippo Zana - voto 8
Il campione d'Italia porta lustro alla maglia tricolore con un Giro corso a livelli altissimi. L'uomo della Jayco-AlUla scorta al meglio il capitano Dunbar nelle prime due settimane, poi ha il via libera per tentare gloria personale nella dura tappa della Val di Zoldo. Batte allo sprint un certo Pinot, non certo un avversario facile. Il prospetto più promettente del ciclismo italiano.