Error code: %{errorCode}

Altro

Leclerc non dimentica l'amico Bianchi: regala alla famiglia il proprio casco

Federico Mariani
Leclerc non dimentica l'amico Bianchi: regala alla famiglia il proprio cascoN/A
Il padre di Jules ha rivelato sui social di aver ricevuto una sorpresa dal pilota Ferrari. Commossa la famiglia dell'amico: "Orgogliosi di te"
Da bambino, Charles Leclerc ammirava i campioni della F1 in azione a Montecarlo, sognando di diventare come loro. Un'ambizione coltivata insieme a Jules Bianchi, l'amico e mentore. Magari l'attuale pilota Ferrari e il francese avranno pure immaginato sfide appassionanti proprio nel Principato di Monaco, dove il francese mostrò il suo talento nel 2014, In quell'occasione ottenne i primi e, purtroppo, unici due punti iridati in F1. Poi, nello stesso anno, la tragedia a Suzuka. Leclerc non ha dimenticato l'amico, omaggiandolo dopo la vittoria nella gara di casa. Il padre di Jules, Philippe Bianchi, ha rivelato sui social che Leclerc ha deciso di regalargli il proprio casco. Un gesto speciale per cui il pilota Ferrari è stato ringraziato apertamente: "Grazie Charles per questo regalo, il tuo tributo e il tuo supporto continuo nei confronti di Jules. Da parte della famiglia Bianchi congratulazioni per la tua fantastica vittoria a Monaco: penso che Hervé (padre di Leclerc, morto nel 2017 ndr.) e Jules siano molto orgogliosi di te e del fantastico uomo e pilota che sei". Leclerc aveva già pensato a un omaggio per l'amico scomparso. L'occasione era stata il Gran Premio del Giappone, disputato 10 anni dopo l'edizione in cui Bianchi, sulla Marussia, finì contro una gru mobile a bordo pista. Era il 5 ottobre 2014. Il pilota francese entrò in coma e spirò dopo nove mesi, il 18 luglio 2015, a Nizza. A distanza di un decennio da quella tragedia, Charles si era presentato a Suzuka con un casco speciale. La livrea ricordava disegno e colori scelti abitualmente dall'amico, inserendo accanto al proprio numero, il 16, quello di Jules, il 17. Il GP del Giappone non gli aveva regalato il podio, ma Leclerc ha saputo rifarsi nella gara di casa, quella sognata tante volte da bambino.