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Locatelli ha già avuto guizzi da Juve

Locatelli ha già avuto guizzi da JuveDAZN
I primi minuti e arriva subito una certezza: Locatelli può cambiare il centrocampo della Juventus. Ecco perché

La verità è che Manuel Locatelli ha già dato qualcosa in più alla Juventus. Anche nella disfatta. O meglio: soprattutto nella disfatta. Perché col mare piatto ognuno può ergersi a marinaio esperto, ma con le onde dei problemi vince chi sa surfare. O almeno trovare una soluzione alla disperazione.

Nonostante fosse la prima, vera partita da juventino, nonostante la pressione di un investimento e la certezza di doversi conquistare un pezzo di quel gruppo, contro l’Empoli il centrocampista ha agito con consapevolezza e attenzione. Tirando via dal baule degli insegnamenti assorbiti, un vecchio adagio del calcio di De Zerbi: se tutto intorno è bloccato, prova ad accelerare e andare al doppio degli avversari.

Il momento e il movimento di Locatelli

Impantanata com’era, la Juve, aveva urgente bisogno di un appiglio e di un porto sicuro – quante metafore offre, il mare - E Locatelli ha provato a infrangersi contro le onde, provando ad agire in verticale così come professa il credo di Allegri. Semplicemente, con la squadra compassata e perennemente raddoppiata centralmente, si è fatto dare il pallone e ha provato a superare con classe e con l’ultimo passaggio la naturale barriera degli azzurri di Andreazzoli, ingolositi e galvanizzati da un risultato marchiato per sempre nella storia.

Ha riempito l’area in un vuoto filosofico, mentre tutto intorno si colorava dei tocchi di Dybala, dell’invano scatto di Morata, dei tentativi palla al piede di Kulusevski. Allegri aveva affidato la rottura di quelle linee a Weston McKennie, ci aveva costruito di fatto l’intero primo tempo. Cos’ha ottenuto in cambio? Spaesamento. Unico. Un segnale di quanto ancora ci sia da lavorare, su tutto e tutti. Manuel non è più un pensatore puro, al Sassuolo ha imparato a sopprimere la fase di overthinking e ad abbracciare il caos. Anzi: proprio a crearlo, per poi colpire nella selva di gambe e di marcature preventive.

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Cosa può dare Locatelli a questa Juve?

Dunque, sarà questo, questo Locatelli, a “salvare” la Juve? Sembra un paradosso e forse lo è: non è stato preso per lasciare il segno dall’area piccola. Ma per giostrare e giostrarsi, per aumentare il flusso di passaggi dalla mediana all’attacco. Allegri l’ha richiesto perché un uomo con la passione del passaggio immediato e in verticale mancava come il pane dopo tre giorni di dieta. A un certo punto, la concretezza in difetto inizia a chiedere conti e a trovarne sempre di più salati da saldare.

Di certo, va presa come una traccia. Una traccia vera. Un passaggio di consegne dalla Juve che è stata negli ultimi due anni – povera in mezzo, specialmente di uomini in grado di creare superiorità numerica e situazioni pericolose – e verso la Juve che sarà, necessariamente differente se vuole conquistare i primi posti di un campionato già avvincente. Cambiare aria e cambiare area: ormai è un diktat e il tecnico livornese se lo ripete da giorni, così come ha ancora da inquadrare il vero ruolo di Manuel. Interditore, regista e spericolato fan dell’area di rigore. Tutto in uno e un tutt’uno da apprezzare. In mezzo a una lista lunghe di cose da aggiustare, al primo posto c’è da registrare il destino di Locatelli: se ben indirizzato, parliamo di una soluzione a lungo termine. Con una nota a margine anche preoccupante per la Juventus: serviva un forestiero per tornare sul sentiero di casa.