Ecco, sapete dov'era Beto tre anni fa? Al Tires. Una squadra di quartiere. Per nulla professionistica. Per mantenersi lavorava da KFC, e "lì era il top", conferma nel nuovo e specialissimo episodio di Lost in the Weekend, featuring proprio lui, proprio l'attaccante dell'Udinese.
"Ma ci ho sempre creduto", ha aggiunto il centravanti. "Sapevo di poter diventare un professionista, anche se i miei compagni del Tires continuavano a dirmi che sarebbe stato difficile, probabilmente impossibile". Per questo Beto ha fatto una scommessa con loro: in 5 anni, diventare un giocatore vero. Così dal Tires è passato all'Olimpico do Montijo ed è esploso, fino ad arrivare alla Portimonense. "Lì mi dicevano che ero un fenomeno e ho fatto di tutto per venire in Italia, all'Udinese".
La nuova vita di Beto
Otto gol in poco più di venti presenze in questa sua nuova vita da professionista, all'Udinese. Ogni tanto una gemma, ma nulla ancora a che vedere con le prodezze viste in Portogallo: "In Italia dobbiamo aspettare un po' per i golaços. A me va bene segnare fino alla finale di Champions League, pure se dovessero essere tutti facili".
Un gol alla Beto? Tipo Adriano, quando scarta tutti con la maglia dell'Inter in quella storica partita contro... l'Udinese! Segno del destino? O forse solo un segreto in condivisione: "Mi alleno con una pallina da tennis, sempre. Sbagliavo e sbaglio molti gol, così un mio vecchio allenatore me l'ha suggerito".
Guarda Lost in The Weekend ft Beto
Il lavoro al KFC e gli allenamenti con una pallina da tennis, la nuova vita in Serie A TIM e la Nona Sinfonia di Beethoven: questo e tanto altro nell'edizione speciale di Lost in the weekend con Beto. Non perderla su DAZN!
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