Nella storia cestistica azzurra, pochi giocatori hanno lasciato un segno indelebile come Luigi Datome. Un po’ per le sue gesta in Italia, Europa ed Oltreoceano; un po’ per quella barba inconfondibile, che più che un giocatore sembra dipingere un personaggio da film. La vita e la carriera di Datome sono state senza dubbio movimentate: il sogno della palla a spicchi è stato cullato sin da bambino, in Sardegna. Poi la Serie A, l’NBA e la gloria in Eurolega.
Gigi Datome ha regalato attimi di basket sopraffino per tutto il globo, senza mai guardarsi indietro. Ora però, a 35 anni suonati ha annunciato il ritiro, a tutti gli effetti ufficiale dopo l'ottavo posto dell'Italia ai Mondiali FIBA ed è impossibile non voltarsi per dare uno sguardo al percorso di un giocatore generazionale.
Ambasciatore dell'Italia
La nuova vita fuori dal campo di Luigi Datome non lo porterà lontano dal basket, anzi. Nella finestra di qualificazioni di febbraio verso le Olimpiadi, Datome non solo sarà il capo delegazione ma anche un ambasciatore dell'Italia.
Lo ha annunciato Gianni Petrucci, presidente della FIP: "Datome è stimato in tutto il mondo del basket, è un ambasciatore. Datome sarà una parte attiva per la Nazionale insieme a Trainotti, ho già parlato con Milano e avuto l'ok di Ettore Messina. Sarà una figura importante per noi anche per i suoi rapporti internazionali".
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Dove e quando è nato Gigi Datome?
Gigi Datome, uomo copertina del basket italiano e dell’Olimpia Milano, nasce a Montebelluna il 27 novembre 1987. I suoi genitori decidono di trasferirsi a Olbia quando lui è ancora bambino. Sbarcati in Sardegna, il padre Sergio decide di rilevare la Santa Croce, squadra cestistica dell’isola. E’ tra le fila del Santa Croce che Gigi imparerà ad amare la pallacanestro: lo farà a braccetto col fratello maggior e Tullio, anche lui coinvolto nelle attività giovanili.
Carriera
La consacrazione di Gigi è assai precoce: con la canotta della Santa Croce esordirà in Serie B2 a soli 15 anni. Un anno dopo, il suo nome è già sulla bocca di tutti gli osservatori. Anche quelli della Montepaschi Siena.
L'ascesa in Italia
Datome compie quindi il grande passo a 16 anni, superando in pochissimo tempo la trafila che lo separava dalla prima squadra della Mens Sana. La squadra allenata da Carlo Recalcati però, è una vera e propria corazzata. In tre anni il sardo fatica a guadagnare un ruolo stabile da titolare. Datome, semplicemente, ha bisogno di farsi le ossa altrove.
Parte così una girandola di esperienze, a spasso per l’Italia. La prima è a Scafati, dove comincia a rendersi tassello centrale di un progetto in corsa per la salvezza. La seconda, quella della conferma, è a Roma. Il soggiorno nella capitale durerà un lustro, e culminerà con la resa dei conti nelle Finals proprio contro la Montepaschi. Siena alla fine vincerà la serie 4-1, ma Datome si porterà a casa il premio di migliore giocatore del campionato.
Gioie e dolori in NBA
A quel punto, le sirene d’oltreoceano diventano incessanti. Impossibile non rispondere alla chiamata dei Detroit Pistons. L’avventura in NBA però, ridimensionerà in parte la carriera di Datome. Nella Motor City, Gigi legherà con tutti i suoi compagni di squadra (specialmente un giovane Andre Drummond), ma non col coach Steve Van Gundy.
“Lo incrociavo, dicevo “buongiorno coach”, e non mi rispondeva. La prima volta ho pensato che non mi avesse sentito, e quindi il giorno dopo ancora: “buongiorno coach”… di nuovo, niente. Ho smesso di salutarlo anche io, allora: cosa faccio, il coglione che saluta a vuoto ogni giorno? Anche perché quello dietro di me veniva salutato, abbracciato… era veramente una cosa allucinante”, ricorda lo stesso Datome in un’intervista per l’Ultimo Uomo.
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E sul campo, il suo impiego è ridotto all’osso: in due stagioni colleziona una trentina di gettoni, tutti da comparsa. Poi la “retrocessione” in D-League, e ancora più pressione per fare bene. Alla trade deadline del 19 febbraio 2015, ecco il divorzio ufficiale: Datome viene scambiato ai Boston Celtics. Un viaggio che intraprenderà assieme al compagno Jerebko, anche lui parte della trade. Con i Celtics Datome riuscirà a togliersi qualche soddisfazione, come il career high di 22 punti partendo da titolare per la prima volta in un match di regular season con i Milwaukee Bucks.
La gloria in Turchia
Ma dopo aver tirato le somme, Gigi prende una decisione cruciale: tornare in Europa, per tornare protagonista. Il progetto è lussuoso: il Fenerbahce lo rende il fulcro di una corazzata pronta a vincere tutto. La prima stagione in Turchia è ottima, ma manca la ciliegina: Datome vince campionato, MVP stagionale e coppa nazionale, ma si ferma a un passo dall’Eurolega. In finale vince il CSKA Mosca, e Datome promette ai compagni una seconda corsa al trono europeo.
Durante l’offseason le tentazioni non mancano: i Memphis Grizzlies gli propongono un’offerta coi fiocchi per tornare a giocarsi le sue carte in NBA. Ma Datome vuole chiudere i conti in Europa, e nella stagione 2016-2017 completa il cerchio vincendo sia campionato che Eurolega. A Istanbul Datome raggiungerà la piena maturità: la squadra lo stima come un vero Re, e sul parquet le prestazioni rispecchiano il suo status.
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Ritorno in Italia e la Nazionale
Nel 2020 il ritorno in Italia: dopo sette anni, Gigi decide di ritornare al paese dove era cominciato tutto. Lo farà tra le fila dell’Olimpia Milano, con Ettore Messina al timone. E nel 2021 mette nel paniere il suo secondo Scudetto, quello più dolce (il primo lo aveva vinto nel lontano 2004 con Siena) spodestando i campioni in carica della Virtus Bologna. Il bis è arrivato nel 2023, sempre contro Bologna.
Un amore mai tramontato quello per la Penisola: nonostante le conquiste in America e in Turchia, Datome ha sempre risposto presente agli impegni della Nazionale, recitando con orgoglio il ruolo di capitano nelle spedizioni azzurre. L'ultima ai Mondiali FIBA, chiusi all'ottavo posto dall'Italia.
Il ritiro dopo i Mondiali
Gigi Datome ha annunciato di aver preso la decisione di smettere con il basket giocato, ma non prima di aver difeso i colori dell'Italia nel Mondiale FIBA 2023 tra Filippine, Indonesia e Giappone.
Un addio comunicato tramite i social: "Smetto di giocare, sono passati 20 anni da quando ho iniziato e volevo vedere se questa passione poteva diventare la mia vita. Avevo dei sogni, ma non avrei mai potuto sognare tutto quello che poi mi è successo".
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I numeri di Datome in Serie A
Punti totali | Rimbalzi | Assist | Minuti |
3361 | 1216 | 299 | 7222 |
I numeri di Datome in Eurolega
Punti totali | Rimbalzi | Assist | Minuti |
2278 | 869 | 248 | 5525 |
I numeri di Datome in NBA
Punti totali | Rimbalzi | Assist | Minuti |
188 | 75 | 20 | 447 |
Palmarès
- 3x Campionati turchi
- 3x Coppe di Turchia
- 3x Campionati italiani
- 2x Coppe Italia
- 2x Supercoppe italiane
- 1x Eurolega
- 1x MVP Campionato italiano
- 1x MVP Campionato turco
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Curiosità
Il numero 70
L’iconico numero 70 sfoggiato da Gigi Datome sulla casacca dei Boston Celtics, ha un’origine particolare. Il 70 fa eco alla data di fondazione della Santa Croce, nata proprio nel 1970. Qui Datome ha mosso i suoi primi passi nel mondo della palla a spicchi.
Il Gabbiano Azzurro
Gigi ha passato l’infanzia nell’hotel gestito dai suoi genitori a Olbia, titolato “Il Gabbiano Azzurro”. In estate, non era raro l’avvicendarsi di altri bambini che proprio come lui coltivavano la passione del basket: Datome era sempre coinvolto in tornei, 24 ore su 24.
Passioni e iniziative
Una delle passioni principali, in grado di occupare molto del suo tempo libero, è quella per la lettura. Datome ha condiviso spesso sui social recensioni e consigli sui libri da leggere tramite l’hashtag #cosaleggegigione. Gigi è un lettore onnivoro: dai gialli ai romanzi, passando per le biografie. Inoltre, il cestista azzurro è molto coinvolto in iniziative per la sensibilizzazione sulla sindrome di down, sul clima e el vittime di guerra.
Chitarra e Patti Smith
Un amore mai interrotto, per Gigi, è quello della chitarra classica. Qualcuno lo ha visto pure salire sul palco assieme a Patti Smith, interpretando la canzone People Have The Power. Un talento poliedrico.